Studentesse rapite in Nigeria, anche da Ravenna il grido: "Ridateci le nostre ragazze"
Il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci e l’assessore alle Pari Opportunità Giovanna Piaia aderiscono alla mobilitazione per la liberazione delle studentesse nigeriane rapite
Il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci e l’assessore alle Pari Opportunità Giovanna Piaia aderiscono alla mobilitazione per la liberazione delle studentesse nigeriane rapite. “Accogliamo l’invito della Casa delle Donne di Ravenna e aderiamo con convinzione alla mobilitazione mondiale per chiedere la liberazione immediata delle 300 studentesse nigeriane rapite nella notte tra il 14 e il 15 aprile. Questa vicenda è la testimonianza del persistere di una cultura fortemente discriminatoria nei confronti delle donne. Una cultura che oltre a giustificare qualsiasi forma di violenza fisica e psicologica, nega alle donne il diritto ad avere un’istruzione e decidere liberamente della propria vita”.
“Chi ha rapito le ragazze ha voluto mandare un messaggio al mondo che non condividiamo e respingiamo con decisione. Alla cultura della discriminazione rispondiamo con la cultura del rispetto: l’istruzione è un prezioso strumento di emancipazione, è un diritto che deve essere universalmente riconosciuto a tutti, bambine e bambini, in ogni angolo, anche quello più sperduto, del pianeta. Ci uniamo al coro di voci che in queste ore stanno diventando sempre più forti e chiediamo che le trecento studentesse nigeriane vengano immediatamente liberate: #BringBackOurGirls. Ridateci le nostre ragazze”