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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Ancisi (LpRa): "Speranze di salvezza dell'ex caserma di viale Dante"

Lista per Ravenna ha particolarmente insistito su questa Carta da quando una variante alla pianificazione urbanistica del nostro Comune ha introdotto una vistosa cementificazione sul terreno dell'ex caserma Dante Alighieri

Speranze di salvezza dell'ex caserma di viale Dante con la Carta archeologica e le nuove tecnologie dell'archeologia preventiva. "Lista per Ravenna - afferma il capogruppo in consiglio comunale della lista civica, Alvaro Ancisi - chiede da tempo che il Comune di Ravenna si doti di una Carta delle potenzialità archeologiche, importante strumento di tutela dell’inestimabile patrimonio sotterrato nella nostra città. Molti altri Comuni dell’Emilia-Romagna, compresi Faenza, Lugo e Cervia nella nostra provincia, ne sono dotati da anni, pur essendo assai meno dotati di Ravenna".

"Per realizzare questa Carta, la giunta comunale, dopo avere mandato a vuoto un bando, scaduto il 31 gennaio 2011 a cui avevano presentato domanda 25 archeologi, ha approvato, il 25 giugno scorso, una convenzione con la Soprintendenza regionale per i beni architettonici e con la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici - continua Ancisi -. Si intende pervenire ad una mappa dei siti di interesse archeologico con la specifica dei gradi di tutela a cui devono essere sottoposti. Ne quale scaturirà una “Proposta di zonizzazione di tutela” in base a cui adeguare il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE). La giunta comunale ha scritto nella convenzione che “intende verificare le potenzialità archeologiche…in particolare in alcune aree…individuate per la realizzazione di nuovi interventi di riqualificazione”. Si fosse fatto per tempo, si sarebbe evitata la distruzione o la manomissione di giacenze archeologiche venute alla luce in corso d’opera, che da sole farebbero la fortuna di qualsiasi altra città meno premiata dai propri antenati".

LA CASERMA DANTE ALIGHIERI - "Lista per Ravenna ha particolarmente insistito su questa Carta da quando una variante alla pianificazione urbanistica del nostro Comune ha introdotto una vistosa cementificazione sul terreno dell’ex caserma Dante Alighieri, il cui storico edificio è peraltro vincolato alla conservazione e tutela dalla Soprintendenza - precisa Ancisi -. Si vorrebbe, in aggiunta, costruire un autosilo da almeno 400 posti auto e nuove edificazioni residenziali e commerciali per 6.670 metri quadrati, coi relativi basamenti. Vorrebbe dire impedire nei secoli la possibilità di rinvenire e valorizzare il patrimonio archeologico che giace in questa zona. Come certificato anche dalla Soprintendenza, l’area della Caserma coincideva, in epoca romana, con la zona del “castrum”, posta di fianco al “cardo massimo” e prossima a Port’Aurea, la più importante della città, trasformata in arco onorario per l’ingresso dell’imperatore Claudio nel 43 d.c., da cui scendeva verso il centro della città l’antica strada basolata".

"La tradizione storico-erudita indica che vi erano situati l’Anfiteatro, il tempio di Apollo e quello di Mercurio e di Bacco; ed è certo che l’area faceva parte integrale dell’impianto urbano antico, almeno a partire dal III sec. a.C. - continua il consigliere comunale -. Un patrimonio storico che sarebbe delittuoso sottrarre all’interesse mondiale e alla valorizzazione culturale e turistica della nostra città, prevedendone di fatto un tombamento irreversibile. Speriamo dunque che la Carta archeologica fermi questa barbarie. Si potrebbe vincolare completamente  l'area , tutelandola così da edificazioni future, come è già stato fatto per l'area del Palazzo degli Esarchi (conosciuto come Palazzo di Teodorico), consentendo eventualmente di realizzarvi, in quanto amovibile all’occorrenza, un parcheggio a raso sulla vasta area cortilizia della Caserma, estensibile con la demolizione degli esistenti edifici secondari in disuso e da integrare nel verde".

UNIVERSITA' ALL’AVANGUARDIA NELL’ARCHEOLOGIA PREVENTIVA - Aggiunge Ancisi: "Intanto però Ravenna, grazie alla sezione di archeologia della propria università, si è dimostrata all’avanguardia, in campo internazionale, nell’archeologia preventiva, una  nuova disciplina che  permette di capire preventivamente quello che può essere l'interesse  potenziale di una certa area. La nostra università è in grado di utilizzare le più avanzate  strumentazioni di rilievo topografico e geofisico (laser scanner, gps, georadar, magnetometro,  elettromagnetometro, ecc.), capaci di documentare con precisione e rapidità le architetture esistenti nel sottosuolo senza dover procedere a scavi invasivi".

"Una sperimentazione è stata fatta nell’area della Rocca Brancaleone in occasione delle due recentissime settimane di Summer School, cui hanno partecipato docenti famosi e studenti di vari paesi del mondo - prosegue l'esponente di Lista per Ravenna -. Riprendendo un nostro emendamento bocciato in occasione della variante urbanistica della Caserma, proponiamo ora, riservandoci un’adeguata iniziativa in consiglio comunale, che, prima di approvare il piano di attuazione degli interventi previsti in zona, si commissioni alla sezione di archeologia dell’università una valutazione preventiva dell’archeologia ivi esistente, mediante l’utilizzo delle strumentazioni tecnologiche più moderne e non invasive".

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