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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Animali del Parco Teodorico, dall'Oipa una proposta per nutrirli correttamente

"Oramai i volatili del parco sono talmente abituati a riceverlo dagli umani da non essere in grado di procurarselo da soli"

Al Parco Teodorico sono da sempre ospitati diversi animali. Il laghetto e altri specchi d’acqua sono popolati da diverse specie animali, generalmente selvatici, ed è sempre stato vietato ai visitatori - divieto spesso inosservato - offrire loro del cibo. Recentemente questo divieto è stato accentuato, tanto che giovedì scorso sono stati affissi cartelli che lo espongono con molta evidenza.

Già dal 2022 il Comune di Ravenna ha previsto di sottoscrivere e sostenere patti di collaborazione, “per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, coi cittadini che propongano al riguardo proprie iniziative. Il 23 gennaio scorso l’Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, ha presentato agli uffici Gestione del verde pubblico e Benessere degli animali una proposta di progetto per il Parco Teodorico.

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“Al parco Teodorico sono presenti una cinquantina di germani, alcune anatre domestiche abbandonate nel corso del tempo da ignoti, due oche e diverse gallinelle d’acqua - scrivono da Oipa - Questi animali sono perlopiù stanziali all’interno del parco, abituati ad essere nutriti, prima da personale del parco stesso e successivamente dalla popolazione in visita; fino a non molto tempo fa anche il bar presente al Teodorico vendeva sacchettini di mais per nutrire gli animali. Da novembre di quest’anno, si è inasprito il divieto di fornire cibo, ma oramai i volatili del parco sono talmente abituati a riceverlo dagli umani da non essere in grado di procurarselo da soli, senza contare che alcune specie, come ad esempio le oche, essendo, a differenza delle altre, domestiche, devono essere nutrite. Per gestire al meglio il decoro e la salute degli animali, in molti parchi cittadini si è optato per l’assegnazione del compito ad associazioni animalistiche (gli animali dei parchi di Forlì sono gestiti dalla Lipu, il Bucci di Faenza da volontari, e così via). Vorremmo proporre al Comune un patto di collaborazione con la nostra associazione, affinché i suoi volontari possano essere autorizzati a somministrare il cibo alle anatre e agli altri volatili presenti nel parco, in vaschette non raggiungibili dai piccioni. I volontari sarebbero riconoscibili tramite badge e pettorina dell’associazione. Verrebbe fornito un elenco coi nomi delle persone disponibili ad effettuare il servizio. Oipa si impegnerebbe anche a tenere pulite le zone dove si deciderà di mettere a disposizione il cibo. I volontari provvederebbero anche all’acquisto dei mangimi più appropriati. Al Comune si propone che si occupi del pagamento delle granaglie (si stima che non siano più di cinquanta euro al mese) e che fornisca un luogo asciutto e chiuso dove stipare i mangimi”.

"Obiettivo e azioni dei volontari sono di offrire ai volatili presenti nel parco mangimi adeguati, controllarne lo stato di salute, fare in modo (per ragioni d’igiene pubblica sostenute dall’amministrazione comunale) che non si nutrano i piccioni, del resto in grado di nutrirsi autonomamente - spiega il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Anciis, che sul tema ha presentato un'interrogazione - Ne gioveranno gli animali del parco che saranno accuditi a dovere, ma anche le persone che potranno ammirarne il buono stato di salute in luoghi tenuti puliti. Va detto che nel giro di un mese sono stata rinvenute e segnalate da volontari dell’Oipa tre carcasse di anatre di cui non è stata accertata la causa di morte. Una è stata asportata, le altre sono state lasciate a decomporsi in acqua. Le oche e le anatre bianche, che non volano, alcune zoppe, vecchie e una addirittura cieca, non hanno la possibilità di trovare in natura il necessario nutrimento. Quelle fertili trovano maggiori difficoltà, in questo periodo, nel quale, essendone iniziata la deposizione delle uova, avrebbero bisogno di maggiori nutrienti per i nuovi nati. Chiedo pertanto al sindaco se ritiene di adoperarsi affinché il patto di collaborazione di cui sopra riceva tempestiva risposta affermativa".

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