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Bacini dell'ex zuccherificio, Ancisi (LpRa): "Indagine in corso per il danno ambientale"

La denuncia di Ancisi: "Gli specchi d’acqua si sono disseccati essendo venuto a mancare l’indispensabile rifornimento idrico assicurato da una pompa, colpevolmente inattiva da troppo tempo"

Si torna a parlare dei bacini dell’ex zuccherificio di Mezzano dove, come riferisce il consigliere comunale Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, sarebbe in corso un'indagine da parte delle forze dell'ordine. Il tutto riguarda una Zona di Protezione Speciale (ZPS) della Rete Natura 2000 con i bacini che "occupano un’area privata di 39 ettari, posta a Mezzano sul lato sud della via Zuccherificio", sottoposta alla fine degli anni ’90 a una bonifica ambientale, affidandone poi la gestione alla Regione Emilia-Romagna. "All’interno dei bacini in tal modo lodevolmente “rinaturalizzati”, erano sorti, sulle precedenti brutture, estesi canneti, specchi d’acqua e folte macchie di salici e sambuchi, in cui era stata catalogata la presenza di almeno 277 specie floristiche e di numerose specie faunistiche, tra cui 18 uccelli di interesse comunitario - riferisce Ancisi - Ad un certo punto, però, gli specchi d’acqua si sono disseccati essendo venuto a mancare l’indispensabile rifornimento idrico assicurato da una pompa, colpevolmente inattiva da troppo tempo, che avrebbe dovuto attingere acqua dal fiume Lamone tramite un fosso collocato a breve distanza. I bacini sono caduti in uno stato comatoso, privi dell’eccezionale vitalità offerta dalla preponderante fauna acquatica, letteralmente sparita, comprese le sei specie di uccelli nidificanti di interesse comunitario più pregiato, i limicoli, gli anatidi, gli anfibi".

"Al di là degli aspetti penali attinenti alle cause e alle responsabilità dei fatti, mia primaria finalità era tuttavia che si provvedesse tempestivamente a ripristinare lo stato di salute e di vitalità dei bacini. Di qui, ritenendo che pari interesse fosse anche del Comune di Ravenna nel cui territorio è avvenuto il misfatto, avevo anche rivolto al sindaco un’interrogazione volta a chiedergli, soprattutto, se e come intendesse operare al riguardo", prosegue Ancisi. La risposta dell’assessore Costantini, riassume il consigliere LpRa, è che le “misure di conservazioni non sono prescrittive per il proprietario del sito bensì sono indicazioni per un corretto mantenimento dello stesso”, ragion per cui “il Comune di Ravenna e/o i suoi servizi tecnici sono fin d’ora disponibili ad essere coinvolti […] nell’applicazione delle misure di conservazione qualora il gestore (la Regione, come già detto) e la proprietà lo rendessero necessario”. 

"Peccato che ci sia poco o niente da conservare, bensì molto da rifare, a prescindere da chi abbia sbagliato, conclude Ancisi, il quale ritenendo che "notevoli fondi pubblici specifici siano stati periodicamente finanziati ed erogati proprio per la conservazione dei bacini ex zuccherificio rinaturalizzati", deposita un'interrogazione per chiedere al sindaco informazioni sui fondi pubblici erogati e su chi ne abbia beneficiato, e chiede inoltre alla Giunta de Pascale "come intende attivarsi proficuamente, affinché chi ne ha l’obbligo metta mano urgentemente alla messa in pristino della Zona di Protezione Speciale".

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