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Capanni balneari, demolizione sospesa. Ancisi (LpRa): "Tanti controsensi in quell'ordinanza"

Il consigliere di Lista per Ravenna: "I capanni sono dunque salvi almeno fino a settembre"

"Marcia indietro del Comune di Ravenna sull’ordinanza comunale del 31 gennaio scorso che ha intimato la demolizione, entro 90 giorni, dei restanti 74 capanni balneari di legno storicamente esistenti sul litorale ravennate". Lo fa sapere il consigliere di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, spiegando che "l’ordinanza è stato di fatto sospesa con l’atto del 15 marzo con cui il Comune ha chiesto al Parco del Delta del Po 'di esprimere le proprie valutazioni sotto il profilo ambientale in merito ai tempi e alle modalità di esecuzione delle demolizioni, fornendo quindi puntuali prescrizioni tecniche alle quali i soggetti privati dovranno attenersi nell'esecuzione delle demolizioni dei predetti manufatti'". Per Ancisi si tratta di "prescrizioni, colpevolmente omesse", attraverso cui "i capanni non avrebbero potuto essere in alcun modo manomessi 'in considerazione della particolare valenza paesaggistica che riveste l’area su cui sorgono i suddetti manufatti, tenuto altresì conto dei vincoli di tutela sulla stessa gravanti'".

"Gli abbattimenti sono di conseguenza sospesi fino a che non arrivi la risposta del Parco del Delta - prosegue Ancisi - Di conseguenza, l’ordinanza dovrà essere riformulata e il termine dei 90 giorni ripartire da capo. In ogni caso sono tuttavia già subentrati i vincoli per la riproduzione della fauna che impediscono sui siti in questione ogni attività edilizia dal 15 marzo al 15 luglio 2024, comprese anche le attività del Parco Marittimo. Essendo in piena attività gli stabilimenti balneari, i capanni sono dunque salvi almeno fino a settembre. Ma non finisce così".

"Le normative europea, nazionale e regionale impongono che ogni progetto ricadente nelle aree naturali protette di cui alla Rete Natura 2000 o anche esterne che abbiano effetti significative sulle stesse, come quelle su cui sorgono i capanni balneari, siano sottoposte preventivamente alla VIncA, valutazione di incidenza ambientale - sottolinea il consigliere LpRa - Ho dunque chiesto copia della VincA sull’ordinanza di demolizione dei capanni al competente servizio Ambiente del Comune, il quale mi ha risposto di non esserne in possesso, ma rinviando anche questa valutazione, senza negarne dunque la necessità".

"Ma il controsenso maggiore e più insuperabile dell’ordinanza è con l’ordine del giorno da me presentato il 15 marzo 2023, approvato dal Consiglio comunale all’unanimità il 19 settembre, il quale 'riconosce che i capanni balneari, presenti sul litorale del comune di Ravenna, rappresentano una tradizione storica locale e, per questo, sono portatori di un valore storico-testimoniale” e “chiede che il Sindaco e la Giunta portino avanti un’analisi della situazione volta a valutare la fattibilità di indire un bando pubblico per istituire e gestire l’area dei capanni balneari, come opportunità di promozione di questa tradizione verso il pubblico, i turisti e tutte le persone che vivono la costa ravennate' - conclude Ancisi - Abbattere i capanni, oltre ad essere un’assurda distorsione, significa violare clamorosamente quello che gli organi di governo del Comune hanno deliberato col voto favorevole di tutte le loro parti politiche. Non può passare".

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