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Criminalità, Guerra (Lega) replica al Sindaco: "Si fa compatire"

E' quanto afferma il capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord, Paolo Guerra, in merito alla statistica sui crimini pubblicata lunedì da "Il Sole 24 Ore".

Se il Sindaco Matteucci intende paragonare la città di Ravenna a quella di Caserta per acquisire consensi nonostante le criticità evidenziate dalle statistiche del Ministero dell’Interno allora penso, e mi dispiace, che sia lui a volersi far compatire". E' quanto afferma il capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord, Paolo Guerra, in merito alla statistica sui crimini pubblicata lunedì da "Il Sole 24 Ore".

"Dalla pubblicazione di statistiche ufficiali non possono che emergere dibattiti politici che, per quanto mi riguarda,  sono alla base della democrazia e non della demagogia alla quale pare essere più incline il primo cittadino - evidenzia l'esponente del Carroccio -. Insieme ai colleghi dell’opposizione si è chiesto di andare oltre alle risposte superficiali di un Assessore alla Sicurezza con le quali si afferma che l’incremento dei reati è dovuto alla propensione dei ravennati a denunciare di più".

"L’interrogazione presentata - illustra Guerra - chiede la situazione aggiornata dei reati denunciati al primo semestre del 2012, l’esistenza o meno di correlazioni con l’afflusso di stranieri, ed in particolare di quelle frazioni giunte a fronte di emergenze umanitarie che hanno deciso di stabilirsi nella nostra città per delinquere e nei confronti delle quali le Forze dell’Ordine stanno lavorando duramente con azioni di contrasto, anche dietro segnalazioni provenienti da cittadini e persone impegnate volontariamente in politica. Ultimo quesito posto e non per ordine di importanza: se sono previste o meno azioni politiche al riguardo".

"Tralascio il riferimento del Sindaco alla relazione votata all’unanimità nel periodo di Pasqua in quanto non c’entra assolutamente nulla su quanto si sta discutendo oggi - evidenzia l'esponente della Lega -. Se il Sindaco ritiene di usare strumentalmente un documento con il quale si cercava unità politica a fronte di quanto accaduto in quelle settimane, allora dimostra di voler sminuire ulteriormente il tema di oggi. La Lega Nord Romagna, e ritengo tutta l’opposizione, votarono responsabilmente quel documento per dare un segnale politico unanime con motivazioni che oltre ad esprimere il cordoglio per la morte di un giovane, davano pieno sostegno alle Forze dell’Ordine, all’Arma dei Carabinieri - compreso l’agente coinvolto nella sparatoria -  e condannavano le due manifestazioni non autorizzate organizzate dalla comunità tunisina durante la quale venivano offese la nostra città e le forze dell’ordine".

"Se vogliamo migliorare la nostra città dobbiamo affrontare in modo responsabile anche il tema della sicurezza e degli episodi di criminalità subiti dai singoli cittadini. Ed è compito di chi amministra capire se la politica locale può contribuire ad arginare questo fenomeno. Tutto qui", conclude Guerra. Sui dati pubblicati da "Il Sole 24 Ore" è intervenuto anche il consigliere provinciale dell'Udc, Gianfranco Spadoni: "I dati non devono favorire la facile e non meno  pericolosa enfasi  sulla questione della sicurezza, tuttavia sarebbe oltremodo sbagliato dare una lettura  superficiale e rassicurante di questi fenomeni  che hanno raggiunto livelli importanti".

"Trovarsi nella graduatoria subito dopo alcune grandi  città  e per di più con un numero così elevato di reati rispetto agli anni precedenti, richiede una serie di risposte urgenti e indifferibili. Il bisogno di sicurezza è fortemente avvertito dalla cittadinanza e l’attenzione è rivolta soprattutto verso quei frequenti fenomeni di illegalità ormai sotto gli occhi di tutti: rapine, furti, estorsioni, truffe,traffico di stupefacenti, abusivismo,  prostituzione eccetera., sono solo alcuni filoni di reati particolarmente acuiti negli ultimi tempi", continua l'esponente dell'Udc.

"Il fenomeno dell’immigrazione rispetto al quale siamo sempre stati mossi da sentimenti di solidarietà con un forte stimolo  verso l’integrazione ha raggiunto livelli ormai incontrollati,  aggravati negli ultimi anni dalla presenza di clandestini e persone solo disposte a delinquere, fatta eccezione di quei  cittadini stranieri che lavorano e rappresentano una vera risorsa per il territorio - prosegue Spadoni -. La situazione, oltretutto, è ulteriormente aggravata  anche da una  crisi economica  che ha reso più difficile la vita degli stessi italiani e richiede, quindi, strategie e strumenti adeguati, ma in larga parte oggettivamente indisponibili. Il forte trend di crescita delle attività criminali, in parte di competenza dello Stato per quanto attiene l’ordine pubblico, viaggia di pari passo con la sicurezza di stretta  competenza  degli enti locali  i quali in larga misura  non sono in grado di tenere sotto controllo il territorio".

"Ancora troppi, infatti, gli edifici degradati e abbandonati, le strade e zone pubbliche scarsamente illuminate e prive di controlli;  molti sono i “vuoti” nella città che portano all’insicurezza collettiva. Cui si aggiunge, inoltre, un’escalation generalizzata  di pericolosi eccessi in qualche misura paralleli e integrati, quali, ad  esempio,  il bullismo, il fenomeno diffuso dell’alcolismo, dello spaccio e della prostituzione rispetto ai quali, invece,  si dovrebbero contrapporre con vigore interventi di prevenzione  e iniziative sociali di contrasto della povertà e di riaffermazione della cultura civica", sottolinea il consigliere provinciale.

"Nel pieno centro della città, sempre a titolo di esempio,  continuano imperterrite decine e decine di giovani costrette a concedersi per denaro con schiere di protettori e di spacciatori che “esercitano” imperturbabili - aggiunge Spadoni -; lungo il litorale  resiste la piaga crescente dell’abusivismo compromettendo   seriamente la legalità e il rispetto delle regole; le abitazioni  sono sistematicamente soggette a furti e le vie del centro sono poco frequentate dai cittadini poiché prevale in loro la cultura della diffidenza, dell’angustia e dell’ insicurezza. Serve, dunque, un modello di governo della sicurezza in grado impuntare sulla prevenzione senza rinunciare a esercitare ogni ferma azione nei confronti delle criminalità e di tutti quei fenomeni che compromettono luna serena vivibilità".                                       

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