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Paragone sostiene Verlicchi (La Pigna) e sfida il Pd: "Sarà una campagna elettorale lunga e cattiva"

La candidata sindaco de La Pigna si rivolge anche al centrodestra disunito: "Se al ballottaggio ci sarò io, mi aspetto che tutti puntino su di me per liberare la città dal giogo della sinistra"

"La città sta soffocando sotto la stretta mortale del Partito Democratico. La città sotto il governo di De Pascale è peggiorata, serve un cambiamento". Inizia con toni 'da battaglia' l'incontro della candidata sindaco di Ravenna e capogruppo della lista La Pigna Veronica Verlicchi con il senatore Gianluigi Paragone, leader del partito ItalExit. Il Circolo ravennate di ItalExit ha infatti costruito un’alleanza con La Pigna per le elezioni amministrative di ottobre. E parole di sfida sono state anche quelle di Paragone: "Sarà una campagna elettorale lunga e cattiva".

"L'appoggio di ItalExit è importante per il progetto che da anni stiamo preparando per cambiare questa città - continua Verlicchi - abbiamo persone, competenze e idee. Progetti costruiti dai cittadini ravennati. Noi non corriamo per la poltrona, corriamo per la città. Il nostro è un progetto molto ambizioso, di certo non facile, ma possibile".

Paragone a Ravenna per sostenere la candidatura di Veronica Verlicchi (foto M. Argnani)

"Il progetto di Veronica Verlicchi è uno scatto che Ravenna merita", dichiara Paragone, anche lui candidato sindaco, ma a Milano. E il senatore di ItalExit non risparmia critiche alla sinistra ravennate: "Ravenna, come altre città considerate feudi della sinistra, ha visto nascere in questi anni gruppi di cittadini e imprenditori che hanno trovato un 'tappo' che impediva loro di conquistare nuove fette di mercato e spazi commerciali nel territorio. Questi sono gruppi che vanno sostenuti, non solo per scalfire il potere. Il problema è che quanto il potere di uno stesso partito va avanti, tanto si genera un sistema di tipo feudale, che fa male alla città".

"La sfida di Veronica Verlicchi fa bene a Ravenna, consente di far espimere le nuove 'bollicine' della città, per rendere visibile ciò che nel tessuto urbano si sta già formando - prosegue Paragone -. Nelle Amministrazioni si ha molta paura a togliere questo 'tappo', perchè si ha un forte controllo del territorio, favorito anche dalle 100mila liste a sostegno, e perché si ha paura ad appoggiare progetti nuovi. Auguro a Ravenna di poter sbloccare questo sistema che la rende soggiogata". 

Uno dei problemi principali riscontrati da Paragone, anche a Ravenna è il progressivo impoverimento della classe media. "Mi auguro per la città che abbia conservato il suo dinamismo. Diamo la possibilità al ceto medio di interrompere questo declino. Da quando siamo nell'Euro abbiamo visto il declino del ceto medio che aveva reso grande l'Italia. Ravenna è un pezzo di quella riscossa contro chi crede di essere padrone della città".

Centrodestra disunito, Verlicchi: "Se andrò al ballottaggio mi aspetto l'appoggio di tutti"

Non manca una frecciata agli altri partiti e liste del centrodestra che si presenta con la candidatura di Donati sostenuta da Lega e Fratelli d'Italia, ma osteggiata aspramente da Forza Italia, mentre ancora non si sa quale sarà la scelta di Lista per Ravenna. "Un centrodestra unito aveva necessità di un unico candidato civico con una certa esperienza amministrativa. Non è possibile prendere uno dalla strada e metterlo lì. Ci vuole una persona competente ed esperta. Purtroppo non è stato così - spiega Verlicchi - Noi riteniamo di essere la vera novità. Qui si fa un grosso errore se si pensa che ci siano solo due poli. In realtà ci sono anche i civici e La Pigna è la lista civica giusta per Ravenna".

D'altra parte, come sottolinea la candidata sindaco, non è detto che un centrodestra disunito finisca necessariamente per favorire la rielezione di de Pascale. "Io auspico che si vada al ballottaggio - afferma Verlicchi - E se al ballottaggio ci sarò io, mi aspetto che tutto il centrodestra punti su di me per liberare la città dal giogo della sinistra". Nel frattempo prosegue il lavoro della Pigna per formare il gruppo che si presenterà alle elezioni. "Si sta lavorando a un lista di ravennati, di persone del territorio che amano la città nella sua interezza. La campagna elettorale sarà lunga e le cartucce da sparare saranno tante".

Le sfide del post-Covid secondo Paragone: ripartenza e sanità

"Con il Covid le amministrative non saranno più le stesse", ammette Paragone, che indica le due principali sfide che accomuneranno Ravenna e le altre città italiane: la ripartenza commerciale della città e la sanità territoriale. Sul fronte economico il senatore afferma che ancora non si vede il problema nella sua interezza: "Sarà importante la ricaduta psicologica sulle comunità. Noi non stiamo capendo cosa succede nelle nostre città. Servirà un assessorato ad hoc che si occupi di questa ricaduta, perché l'emergenza Covid avrà un rilascio lungo sull'economia".

Paragone si dimostra fortemente critico anche sul sistema sanitario. "La soluzione non può passare solo da una vaccinazione che di fatto viene resa obbligatoria a causa dei vincoli che vengono imposti. La medicina territoriale è qualcosa su cui dobbiamo tornare a scommettere. Per anni destra e sinistra hanno distrutto un modello che funzionava perché 'ce lo chiedeva l'Europa'. E' ora che i medici di base tornino ad assumersi le proprie responsabilità. Ci vuole una sanità pubblica che torni a puntare sulla formazione dei medici". Sulla sanità territoriale interviene anche Verlicchi che sottolinea "i grossi problemi all'Ospedale di Ravenna. Con noi ci saranno anche molti esponenti del mondo sanitario. A Ravenna non si è mai voluto intervenire su questo tema. Si sono solo tagliati dei nastri: abbiamo delle bellissime Case della salute non utilizzate".

"Le amministrative saranno una grandissima sfida - conclude Paragone - ad alta densità politica. Quello del sindaco è un lavoro difficilissimo. E dopo il Covid lo sarà ancora di più. Occorre avere una struttura politica importante, quindi invito tutti a non avventurarsi a caso. Assemblare liste civiche per azioni di disturbo è la cosa più stupida che si possa fare".

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