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Giardini Speyer, degrado senza fine: petizione di Lista per Ravenna

È in corso per i Giardini Speyer una petizione di Lista per Ravenna, dal titolo “Ordine Pubblico e Sicurezza nella Zona Giardini Speyer”, che sta quasi volgendo al termine

È in corso per i Giardini Speyer una petizione di Lista per Ravenna, dal titolo “Ordine Pubblico e Sicurezza nella Zona Giardini Speyer”, che sta quasi volgendo al termine. Principali punti di proposta sono questi, in sintesi: Tutela preventiva dei luoghi: delimitare con siepi o recinzioni leggere l'area; Presidio d'Ordine sul posto; Pronto Intervento; Divieto di soggiorno ai malviventi.

"Nei primi mesi del 2012 e a seguire e già da prima ancora, sono state tante le segnalazioni alle Forze dell'Ordine, la collaborazione con esse e con i residenti, con alcuni commercianti, la “pressione positiva” che abbiamo cercato di esercitare sull'amministrazione comunale e sul Comitato per l'Ordine e la Sicurezza, con comunicati e mail direttamente agli Uffici preposti, per sollecitare un intervento che fosse sulla strada della soluzione al problema di convivenza e di delinquenza - esordisce Giulio Bazzocchi di Lista per Ravenna -. Questo sforzi culminarono l'11 settembre scorso con la decisione da parte del Prefetto di istituire pattuglie a piedi nelle zone centrali della città e in particolare presso la stazione-Speyer".

"Non è stato fornito - continua Bazzocchi - un resoconto di questi pattugliamenti, quantomeno nel dettaglio, a fronte della situazione fino a prima di settembre. Ma a quanto pare, sia pure con un intensificarsi dei controlli, la situazione non pare essere migliorata, vista la lettera firmata apparsa domenica su un quotidiano online, che recita: “Dopo anni di segnalazioni, interventi, lettere, proteste etc., pare che nulla sia cambiato: ai Giardini Speyer-Isola S. Giovanni la situazione non migliora. Soprattutto nelle ore del medio e tardo pomeriggio, fino a sera, lo spettacolo è quello: bevute, orinate, urla, spesso liti; e continua lo spaccio. Chi sono queste persone, per lo più giovani e in forza, vestite in modo simile, quasi tutte in biciclette che non sono rottami, le quali stazionano in pratica tutto il giorno in zona? I loro nomi sono noti alle Forze dell'Ordine? dove vanno a dormire e mangiare, naturalmente a carico del contribuente italiano? E' una vera occupazione del territorio alla quale pare non sia possibile porre argine. Il consumo di alcolici li porta a ruotare soprattutto attorno a un negozio della zona, il più piccolo e ... meno decoroso. Se si fanno osservazioni capita di essere affrontati con la faccia cattiva. Mi è accaduto più di una volta. I residenti se ne stanno chiusi in casa, ed è ovvio”".

"L'emergenza umanitaria - ricorda Bazzocchi - è passata dal 1°gennaio in carico alle Prefetture, dopo che sono stati resi noti alcuni numeri, che solo in Italia potrebbero essere reali: 1416 persone richiedenti asilo o rifugiati ospitate in Emilia-Romagna: 1248 non occupate; 1354 su 1416 iscritti al Servizio Sanitario nazionale. Quello che non comprendo è il dato sulla richiesta dei rimpatri: solo 4. E in 200 hanno fatto ricorso contro il diniego alla richiesta di assistenza: spese per i cittadini a perdere. Questa è la gestione dell'emergenza nordafricana? Chi paga per i 1354 iscritti al SSN se 1248 di loro non ha lavoro? Dei cittadini stranieri che occupano, come ha detto giustamente il lettore, il territorio della stazione-Speyer, quanti continuano a ricevere assistenza, vitto, alloggio, vestiario, necessario per telefonarsi, biciclette (rubate)?".

"Ho scritto in più di un occasione al Ministro degli Interni per chiedere se sia giusto che gli italiani debbano pagare tasse per questi individui fuori e dentro le carceri (180 euro al giorno) se rinchiusi. Se sia giusto che ci siano individui che con la scusa dell'emergenza umanitaria debbano oziare e delinquere da mattina a sera senza che sia torto loro un capello. Se sia giusto che non si sia più liberi in casa propria. Se sia giusto che le Forze dell'Ordine e cittadini onesti non siano tutelati da leggi che non li tutelano - aggiunge Bazzocchi -. La risposta non mi è stata recapitata. Non sento nessuno dei candidati alle elezioni politiche affrontare questi temi. Do la mia totale disponibilità ai residenti della zona stazione-Speyer per incontrarci e proseguire sia con la petizione che con azioni politiche per incalzare che ci rappresenterà (forse) in Parlamento da marzo, affinché il nuovo Governo si faccia carico di questa piaga".

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