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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

"Il sindaco non esponga la propria polizia alla commissione di reati"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Ho letto di tutto sulle varie testate giornalistiche, da quelle della carta stampata a quelle online, in merito ai parcheggiatori abusivi, ma dell'aspetto più importante della materia non vi è traccia. È di questi giorni la querelle sull'indagine conoscitiva promossa, a quanto pare, dalla locale Polizia Municipale. In pratica, come riportato dagli organi di stampa, alcuni agenti in borghese avrebbero effettuato un sondaggio fra le diverse persone che frequentano le varie piazze o zone ove di solito si trovano i parcheggiatori abusivi. Qualsiasi attività di indagine che la polizia svolge ha una sua specifica finalità e quindi è sempre da apprezzare. Nel caso in trattazione però c'è il rischio che possa rivelarsi fatale per il personale della P.M.. Il paventato sondaggio, qualora sia avvenuto intervistando i cittadini in prossimità o nello stesso luogo ove operano i parcheggiatori, esporrebbe il personale della Municipale al reato di omissione ai doveri derivanti dallo status di agenti di polizia stradale. Infatti, la materia è regolamentata dal Codice della Strada, precisamente dall'art. 7 -comma 15/bis- che così recita:

" Salvo che il fatto costituisca reato, coloro che esercitano abusivamente, anche avvalendosi di altre persone, ovvero determinano altri ad esercitare abusivamente l'attività di parcheggiatore o guardiamacchine sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 726 a euro 2.918. Se nell'attività sono impiegati minori la somma è raddoppiata. Si applica, in ogni caso, la sanzione accessoria della confisca delle somme percepite, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI". Semmai occorresse, dirime ogni dubbio l'intervento della Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la Sentenza n.15936/2013, la quale conferma la regolamentazione di tale materia in capo all'art. 7 del codice della strada.

Un inutile bailamme pertanto quello provocato dal nostro sindaco che, tra l'altro, si dice dispiaciuto della sonora bocciatura dell'ordinanza emessa a suo tempo da parte della Corte Costituzionale, per combattere il fenomeno. Forse sarebbe il caso di tutelare di più la propria polizia. È innegabile l'attività di parcheggiatori e custodi che questi soggetti esplicano. Difatti richiamano l'attenzione dell'utente ove c'è un posto libero, regolamentano il traffico in caso di uscita dal parcheggio, ma quello più rispondente è l'affermazione di qualche intervistato che da quando ci sono loro nessun furto più è stato perpetrato ai danni degli automobilisti.

Il sindaco deve farsene una ragione dell'errore di considerare tali soggetti alla stregua del questuante. Tutti gli elementi conducono a una violazione prevista e sanzionata dal codice della strada. Ma ci potrebbe essere anche un altro aspetto di non trascurabile rilievo penale, ossia l'istigazione all'illecito. Ipotesi che potrebbe configurarsi con l'avvenuta consegna di scope e palette a soggetti che notoriamente praticano l'attività di parcheggiatori abusivi. Un pò come dire: tenete pulite le zone, poi fate ciò che volete. Peccato che il nostro ordinamento non preveda deroghe alla repressione di attività illecite.

Pasquale Minichini - Capogruppo di Lista per Ravenna
Consiglio territoriale del mare

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