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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Politica, Matteucci conferma: "A fine mandato appendo le scarpe al chiodo"

"Dopo che domenica mattina ho confermato la decisione, portato a termine il mio secondo mandato di Sindaco nel 2016, di non assumere altri incarichi politici di primo piano..."

"Dopo che domenica mattina ho confermato la decisione, portato a termine il mio secondo mandato di Sindaco nel 2016, di non assumere altri incarichi politici di  primo piano, ricevo diverse richieste di tornare a chiarirne le ragioni. La cosa piu' semplice che posso fare e' riproporre i motivi di questa mia scelta cosi come li  ho spiegati nel maggio del 2011, pochi giorni dopo la mia rielezione a Sindaco di Ravenna". Sono queste le parole del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che ha confermato come, a fine mandato, non assumerà altri incarichi politici di primo piano. 

"Ecco cosa dissi il 27 maggio 2011 ad un convegno alla Camera di Commercio, in un intervento che aveva come titolo -Promuoviamo una nuova classe dirigente. Indispensabili scelte coraggiose. Portato a termine il mio mandato non ricoprirò altri incarichi"

LA DICHIARAZIONE DEL 2011
“Il centrosinistra e il PD mi hanno proposto per il secondo mandato di Sindaco:la maggioranza dei ravennati mi ha confermato la sua fiducia.
Ringrazio la mia città che mi ha offerto la più grande delle responsabilità e delle opportunità:le eserciterò al 100% fino al 2016.
Abbiamo tanti obbiettivi da raggiungere.......
Voglio oggi provare a delineare i contorni di una di queste mete : segnare di esperienze giovanili il governo della nostra città.
Promuovere una nuova generazione protagonista della sua ripresa economica e di un rinnovato slancio politico,sociale e culturale.
E’ una sfida che riguarda la comunità ravennate in tutte le sue articolazioni e componenti.
Allora permettetemi di fare quello che faceva Salgari quando scriveva i suoi libri.
Lui le tigri non le aveva mai viste, men che meno l’oriente, ma decise di capire, scoprire che sguardo potevano avere gli abitanti di quelle terre lontane per restituirlo ai suoi lettori.
Pernettetemi di avere, per qualche minuto, lo sguardo di uno ragazzo oppure di una ragazza di 25, 30 anni.
Vedo che a Ravenna ci sono troppe porte chiuse, troppi circuiti angusti e occlusi.
Mi dicono tutti che sono bravo ma non riesco a veder realizzate le mie idee.
Le abitudini consolidate in questa città rendono faticoso far girare le mie competenze ed il mio valore.
Forse non ne vale la pena di impegnarmi tanto, qui non passa.
Durante l’Erasmus ho fatto sei mesi in Norvegia: lì sei te lo meriti ti prendi la responsabilità che sei in grado di sostenere.
Perché le comunità hanno bisogno di forze e competenze nuove per crescere continuamente.
Per non fermarsi.
Perché altrimenti, alla lunga ci si impaluda.
Finisce qui il mio sguardo da trentenne. Ma non lo mollo quel punto di vista.
Come Sindaco sento il dovere di alzarmi e chiedere alla comunità ravennate di fare, tutti insieme, un unico passo. In avanti.
Abbiamo bisogno di una nuova primavera,di una rivoluzione dolce che porti a galla nuove energie.
Chi ha accumulato esperienze avrà il compito di stappare la bottiglia per ricercare e promuovere nuove energie,nuovi talenti,per premiare gli appassionati e meritevoli.
Vorrei aiutare la crescita di una classe dirigente dotata di talento e passione.
Passione non per un posto ma per una missione,che può diventare transitoriamente anche il proprio lavoro,per imprese,orizzonti e soluzioni concrete al servizio della nostra comunità.
Io ho 54 anni e soprattutto ho una lunga storia di responsabilità politiche di primissimo piano .
Dal 2016 non intendo più ricoprire incarichi politici e istituzionali di primo piano.
Sono orgoglioso di far parte di una generazione di bravi amministratori.
Sono ancor più orgoglioso di avere condiviso con altri anni di responsabilità politica............
Dobbiamo restituire una politica bellissima a questo nostro paese
E ai giovani.
Orizzonte ideale,centralità della persona,scelte coinvolgenti fra opzioni diverse,gestione del potere sulla base del consenso .
I Partiti sono indispensabili per la democrazia.
Partiti protagonisti di una buona politica per tagliare l'erba sotto i piedi all'anti-politica
Io penso che l'antipolitica,nelle diverse forme gattopardesche delle sue diverse leadership,è a una corrente politico-culturale antidemocratica.
Come Sindaco la mia grandissima aspirazione è quella di dare una mano a creare lo spazio politico per energie nuove,giovani,con talento e passione.
La stessa aspirazione la nutro come dirigente politico del centrosinistra, a partire dalla valorizzazione dei giovani più in gamba e appassionati che hanno responsabilità nel PD e nelle altre forze del centrosinistra.
Tutti dobbiamo dare una mano alla costruzione di un centrosinistra vincente anche in futuro,perché non siamo predestinati a vincere per diritto ereditario.
"Poichè nella lotta si deve sempre prevedere la sconfitta,la preparazione dei propri successori è un elemento altrettanto importante di ciò che si fa per vincere."Lo ha scritto tanti anni fa Antonio Gramsci.
I dirigenti del PD della mia generazione hanno adesso il compito di mettere a disposizione la propria esperienza,il proprio patrimonio di idee,di pratica e di visioni.
Poi quelli che a cui passeremo il testimone devono liberamente farsi la loro esperienza,le proprie pratiche,le proprie visioni.
E il nostro ulteriore compito é quello di accompagnare questo questo cammino,mettendo a disposizione la nostra autorevolezza per "proteggere" il rinnovamento dai suoi nemici.
Ci saranno prove del fuoco riuscite ed altre meno.
Sarà una corsa ad ostacoli,sarà praticamente impossibile fare ad ogni passaggio scelte coerenti,e i conservatori lo sottolineeranno. Ma quello che conta è la direzione di marcia.
Nei prossimi anni voglio essere in grado di favorire l'affermarsi di nuovi e giovani protagonisti alla guida della città.
In secondo luogo voglio dare una mano a fare del PD un amalgama vero, che si disancori dalle culture del ‘900 e dia vita ad una originale linea d’orizzonte di un riformismo nuovo, in parte ancora ignoto.
Assumerò decisioni, proporrò idee e cercherò di dare buoni consigli senza correre il rischio descritto dalla bellissima canzone di Fabrizio De André: c'è tanta gente che dà buoni consigli quando non può più dare il cattivo esempio".

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