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Scade l'emergenza profughi: "Nessuno uscirà dall'Italia"

Giovedì, sulla base del Decreto del Ministero degli Interni del 18 febbraio scorso, scade l'emergenza umanitaria per i profughi del Nord Africa, che ha avuto inizio due anni fa

Giovedì, sulla base del Decreto del Ministero degli Interni del 18 febbraio scorso, scade l'emergenza umanitaria per i profughi del Nord Africa, che ha avuto inizio due anni fa, a seguito delle rivoluzioni in quelle aree. Dal primo gennaio la questione è nelle mani delle Prefetture, prima in capo alla Protezione Civile. Per Giulio Bazzocchi, di Lista per Ravenna, "le modalità della gestione è stata alquanto deficitaria".

La sentinella sottolinea che "ha portato sì nelle casse delle strutture d'accoglienza 1 miliardo 300 milioni di euro, ma non ha affatto garantito a chi veramente proveniva da situazioni di disagio una adeguata assistenza, favorendo il disperdersi per il territorio (Ravenna ne sa qualcosa) di coloro che erano usciti dalle carceri e si sono ricongiunti con i loro pari già in Italia, senz'altro non ha consentito negli ultimi due mesi l'uscita progressiva dall'Italia dei profughi, anche attraverso programmi di rimpatrio volontario (ancora ci si crede?!) e assistito. E' evidente che certa politica si è infiltrata in tutto questo. E i risultati, come al solito si vedono. Si calcola che gli arrivi siano stati circa 50mila".

"Ma c'è di più - chiosa Bazzocchi -. A fine mese, chi si allontanerà volontariamente oppure no, riceverà una buona uscita di 500 euro pro capite. Se riuscissimo a rintracciarli tutti, sarebbero 25 milioni di euro. Non sarà possibile, anche perché le organizzazioni caritatevoli hanno già dichiarato che con questo freddo, nessuno sarà lasciato andare. In molti si stanno affannando a cercare loro lavoro e una casa per farli rimanere, alla faccia della disoccupazione giovanile e non e della riforma Fornero. Ma la cosa più vergognosa, è che scorrendo la Circolare, si vede come nessuno uscirà mai dall'Italia".

L'esponente della lista civica sottolinea che "non in tutte le Regioni sono stati insediati i Tavoli di coordinamento: il Ministero invita a farlo, per gestire la fine dell'emergenza". Per quanto concerne i titoli da viaggio, "gli stranieri hanno chiesto e ottenuto (stranamente...), di avere unitamente al permesso umanitario, anche il titolo di viaggio. Un documento equipollente al passaporto, in base alla Circolare del Ministero degli Esteri 48/61, che prevede questo documento nei confronti di stranieri che ricevono misure di protezione. L'interessato deve provare di non potere ottenere il passaporto dal Paese di provenienza, non avere pendenze penali oppure obblighi verso la famiglia. Il titolo di viaggio è rifiutato se lo straniero è pericoloso per l'ordine e la sicurezza pubblica: e questi ultimi dove sono? Dove vivono? Se arrestati che fine fanno? A spese nostre in galera? Oppure a zonzo, dopo essere stati rilasciati?".

Per quanto riguarda la questione dei "minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo", Bazzocchi spiega che "l'ente locale che ha fornito assistenza, può ricevere un rimborso dallo Stato, dalla formalizzazione della domanda all'inserimento nelle strutture dello Sprar, una somma, parte di 2 milioni e 500 mila euro totali erogati". Chi gode di "protezione umanitaria in base al DPCM del 5 aprile 2011, e successive proroghe (il famoso decreto a favore dei cittadini della Tunisia), La gestione di questa emergenza è regolamentata in base all'OCDPC n. 33 del 28/12/2012: passaggio alle Prefetture, con i risultati che abbiamo visto. Avrebbero dovuto gestire le iniziative finalizzate all'accoglienza e i percorsi di uscita. Ma pare che non ovunque le cose siano andate come avrebbero dovuto".

Bazzocchi ricorda anche le "misure per favorire percorsi di uscita. I famosi programmi di rimpatrio volontario e assistito che dovrebbero gestire le Prefetture. E qui spuntano i 500 euro. Misura di uscita pro capite. Quindi fra rimpalli, mancati adempimenti, soldi pubblici buttati dalla finestra, rimpatri volontari e non, continueremo ad avere sul nostro territorio cittadini di varia nazionalità, che non si sa bene dove siano, cosa facciano. Nonostante la disoccupazione giovanile al 37%, quella generale all'11%".

Per la sentinella di LpRa, "ci saranno sempre più delinquenti impuniti ed impunibili, turnover di spacciatori che popoleranno le nostre città, parcheggiatori abusivi, lavoratori in nero in attesa di collocamento, che abitano in appartamenti stipati come sardine. Le associazioni di categoria che fanno le gnorri, i sindacati anche, chissà perché. Le Forze dell'Ordine impegnate nella strenua lotta sul campo, che si concretizza in arresti, cui seguono 9 volte su 10 rilasci ordinati o per motivi di legge".

"Abbiamo votato ma nulla cambierà. La speranza è riposta presso le amministrazioni locali, presso i Comitati per l'Ordine e la Sicurezza, che se composti da cittadini che hanno a cuore la nostra terra, faranno di tutto per contrastare questa invasione senza senso. Non è riposta in un futuro Governo di sinistra, non so in quanti parlamentari - conclude Bazzocchi -. Uscire dall'Europa sarebbe liberazione per tutti, dati i danni a 360 gradi che stiamo subendo causa l'appartenervi. Vediamo chi avrà il coraggio di cambiare le cose".

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