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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Terremerse, la procura di Bologna fa ricorso contro l'assoluzione di Errani

Errani era stato assolto l'8 novembre scorso con rito abbreviato dall'accusa di falsità ideologica in atti pubblici dal Gup Bruno Giangiacomo, perché il fatto non sussiste

La Procura di Bologna ha fatto ricorso contro l'assoluzione del presidente dell'Emilia-Romagna Vasco Errani nell'inchiesta Terremerse. Errani era stato assolto l'8 novembre scorso con rito abbreviato dall'accusa di falsità ideologica in atti pubblici dal Gup Bruno Giangiacomo, perché il fatto non sussiste. In questi giorni scadevano i termini per il ricorso (firmato dal Procuratore Roberto Alfonso e dal Pm Antonella Scandellari), che è anche contro l'assoluzione di due funzionari regionali processati con Errani.

Dieci mesi e venti giorni di condanna era la richiesta della Procura al gup per il governatore della Regione, nel rito abbreviato del processo. Errani - aveva scritto il giudice in un passaggio delle motivazioni della sentenza di assoluzione - non voleva sviare le indagini su Terremerse. Ritenere che la famosa relazione per la quale è stato indagato sia stata redatta falsamente sul rilascio dei permessi da costruire in modo doloso e poi sia stata portata in Procura per sviare le indagini che per altro da quella stessa relazione prendeva origine “è un'ipotesi decisamente poco plausibile".

Il documento, con una lettera firmata da Errani, fu scritto per rispondere a 'Il Giornale' e attestare la correttezza dell'amministrazione nel concedere il finanziamento alla coop Terremerse. Dal suo contenuto nacquero le ipotesi di reato per i tre imputati. "E' francamente poco comprensibile - aveva notato il Gup - il comportamento di chi da un lato redige una relazione falsa e dall'altro la porta in Procura", che "non potrà che operare per verificare se nei fatti portati alla sua attenzione ci siano dei reati".

La lettera di Errani, poi, spiegava che la relazione veniva trasmessa proprio perché venissero fatti gli accertamenti opportuni, illustra l'Ansa. "La risposta politica che si vuole dare è chiara: la Regione e il suo presidente - aveva scritto il giudice -, direttamente attaccato dall'articolo de 'Il Giornale', non hanno nulla da temere dagli accertamenti giudiziari che verranno espletati". Tra l'altro, all'epoca, la procura non aveva un'indagine sulla legittimità dei finanziamenti e "la notitia criminis proviene esclusivamente dalla relazione". In un altro passaggio, si dice che "sostenere che gli imputati abbiano agito così per anticipare ciò che si sarebbe comunque verificato è una petizione di principio".

 "Siamo molto tranquilli", ha commentato il difensore di Vasco Errani, l'avvocato Alessandro Gamberini. "Condivido, da cittadino attento a queste problematiche, la decisione del Pm di ricorrere che ritengo giusta ed appropriata; ma nel contempo ribadisco la necessità di istituire una autorità di vigilanza sull'attività degli enti cooperativi, come ho proposto nella legislatura testé ultimata ed invito soprattutto i parlamentari che saranno eletti nelle liste Pdl a ripresentarla nella prossima", afferma l'onorevole Fabio Garagnani (Pdl).

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