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Trivellazioni, "ci vuole un Piano Energetico nuovo e chiaro"

"Ci vuole un Piano Energetico nuovo e chiaro in Italia orientato ai recenti accordi di Parigi COP 21 e forse anche oltre", afferma l'Associazione Ecologisti Democratici

Le trivellazioni sono state al centro di un incontro promosso da diverse associazioni con la collaborazione del Comune di Ravenna (rappresentato dal vicesindaco Giannantonio Mingozzi e dall'Assessore Libero Asioli), coordinato da Paola Patuelli. "Ci vuole un Piano Energetico nuovo e chiaro in Italia orientato ai recenti accordi di Parigi COP 21 e forse anche oltre - afferma l'Associazione Ecologisti Democratici -. Le rinnovabili giocano un ruolo già importante oggi coprendo circa il 20% della produzione energetica, con investimenti e posti di lavoro crescenti, e che potrà divenire decisiva domani ponendosi come obiettivo il 50% con un’azione combinata su risparmio ed efficienza".

"Ognuno deve fare la propria parte, pensiamo al Governo ma anche a Società come Eni, Enel, e addirittura Hera e altre Multiutility che finora sono rimaste troppo ancorate alle energie fossili e che nelle rinnovabili hanno investito pochissimo - continua l'associazione -. Ci riferiamo alle attività produttive che possono migliorare molto la loro efficienza energetica e introdurre gradualmente le rinnovabili. E ci riferiamo ovviamente anche a tutti noi cittadini che contribuiamo tantissimo al consumo delle energie fossili nelle nostre case e con le nostre auto. Ma è ancora ammissibile nella transizione dei prossimi 10 o 20 anni uno spazio per il metano e anche per una piccola quota di metano italiano?. Forse sì dato che, realisticamente, non si passa dal 20% al 100% in breve tempo e dato che il metano è tra le fonti fossili la meno inquinante".

Queste le condizioni dell'associazione poste: "che sia chiaro per tutti che la scelta centrale è efficienza energetica + rinnovabili, una svolta energetica verso la sostenibilità; che proprio per questo gli impianti che utilizzano le energie fossili più inquinanti (il carbone in primis) debbono chiudere nell'arco di 3 anni; che bisogna cominciare a uscire dal monopolio dei motori termici per i trasporti; che le estrazioni di metano, debbono essere limitate, residuali e comunque assolutamente oltre le 12 miglia; che situazioni insostenibili come i pozzi sotto costa vanno rimosse con accordi tra le imprese estrattrici e Stato-Regione-EELL; e che tutte le royalties incassate, da stato, regioni ed enti locali siano utilizzate per interventi ambientali veri, utili al territorio a partire dal nostro e in particolare per contrastare subsidenza ed erosione da un lato, tutelare il mare e promuovere le energie pulite.
Siamo certi che i prossimi incontri in Comune di Ravenna potranno dare un grande contributo in questa direzione".

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