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Turismo e commercio, tra bandi e ordinanze "il Comune è allo sbando"

Dura presa di posizione del movimento civico CambieRà nei confronti dell'ordinanza balneare e delle ultime decisioni prese nei settori del turismo e del commercio.

Bandi allo sbando. Il movimento civico CambieRà critica con forza le ultime mosse fatte dall’amministrazione comunale in materia di turismo e commercio.

“Chi lo sa se oggi i 100 imprenditori che in campagna elettorale firmarono il progetto di città turistica, mettendoci nome e faccia, leggendo della pubblicazione del “Bando Esplorativo per ricognizione esigenze/proposte per la qualificazione e lo sviluppo di attività turistico – ricettive e di altri servizi rivolti ai turisti in funzione della revisione/redazione degli strumenti urbanistici comunali”, staranno  vivendo momenti di  imbarazzo oppure no.

Tale bando, infatti, prevede che le manifestazioni di interesse che perverranno, rappresenteranno un’importante base, ma con valore puramente conoscitivo e non vincolante per l’Amministrazione. Sarà, quindi, un utile riferimento informativo, senza però alcun obbligo di accoglimento delle proposte arrivate, così come non si avranno obblighi di riconoscimento di paternità delle idee pervenute in caso di attuazione.

Tutto questo dimostra, purtroppo, che la città di Ravenna sta vivendo nella più totale assenza di progettualità. E’ l’immagine nitida di un gruppo di Amministratori spaesati e privi di forza propulsiva.

Dove da un lato mancano idee e progetti - e si ricorre all’ “aiuto del pubblico” - dall’altro subentra l’anarchia, pur di non prendere decisioni proprie importanti e strutturate: anarchia decisa in autonomia, senza quindi alcuna richiesta di partecipazione cittadina ed imprenditoriale, in quanto, tramite un’ordinanza del Sindaco De Pascale, si permette tout court agli stabilimenti di aprire tutto l’anno, 24 ore su 24, senza troppi vincoli, fatto salvi quelli audiometrici.

La stessa Confcommercio, in un comunicato stampa dei giorni scorsi, chiede un tavolo di confronto in merito alla questione, siccome tale provvedimento aiuta ed agevola solo una categoria e ne potrebbe penalizzare altre: che impatto avrà la cosa in tutti quei lidi dove alberghi, campeggi e ristoranti si trovassero in forte prossimità degli stabilimenti sempre aperti?

Come mai si aprono bandi alla ricerca di nuove idee, mentre su argomenti caldi e piuttosto discutibili, invece, si tende  a non ricorrere a questi strumenti, né tantomeno all’ascolto preventivo dei portatori di interesse o delle associazioni di categoria?

Il confronto democratico tra le parti o lo si vuole o non lo si vuole.

La democrazia a giorni alterni fa piuttosto sorridere, come fa sorridere il non decidere.

Un’ordinanza che offre totale libertà, in antitesi piena con la rete di ordinanze restrittive del Sindaco Matteucci, non dimostra una presa di distanza migliorativa rispetto alla precedente legislatura, bensì dimostra una totale incapacità di gestire un progetto pluriennale strutturato. Il decidere sul “fate ciò che vi pare” non è sinonimo di fare bene e non implica uno sviluppo economico/turistico delle località.

Il “fate ciò che vi pare” è un non decidere, una non assunzione di responsabilità”.

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