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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

E' prima in graduatoria, ma l'algoritmo beffa ancora la prof: "Vorrei solo insegnare la mia materia"

Per il secondo anno di fila il sistema di scorrimento graduatorie la 'salta' nonostante sia prima. Insegnerà sostegno, ma nella sua stessa scuola la cattedra di mosaico è rimasta vacante: "Non c'è possibilità di tornare indietro"

Lei è abilitata e prima in graduatoria per insegnare pittura-mosaico, ma farà la prof di sostegno nonostante ci sia una cattedra libera nella stessa scuola. E questo perché ragionare con un algoritmo, a quanto pare, è impossibile. Se la storia non vi sembra nuova è solo perché per il secondo anno Elisa Simoni è rimasta vittima della stessa 'beffa'. L'insegnante ravennate del Liceo Artistico 'Nervi-Severini' ci aveva raccontato un episodio analogo lo scorso anno scolastico quando, non avendo dato la propria disponibilità per il sostegno, era stata 'saltata' dall'algoritmo ed era finita, con amara ironia, proprio a insegnare sostegno. Quest'anno ha quindi dato disponibilità per il sostegno, ma la vicenda si chiude alla stessa maniera. Insegnerà sostegno, mentre la cattedra di discipline grafiche e pittoriche con indirizzo mosaico del liceo rimane al momento vacante.

Ormai da una decina di anni, Elisa è insegnante precaria al liceo ravennate, è impegnata anche professionalmente nel mondo del mosaico, docente di storia dell'arte e mosaico da circa 15 anni all'Università per adulti di Lugo, oltre a ricoprire il ruolo di presidentessa dell'associazione 'Compagnia dei musivari'. Ma negli ultimi due anni l'algoritmo informatico del Ministero che assegna le cattedre scolastiche la costringe a rinunciare al suo sogno di diventare insegnante di ruolo di mosaico nella scuola in cui si è diplomata.

"Quest'anno sono rimasta solo io in graduatoria, chi mi era davanti è andato di ruolo, quindi ero sicura che fosse arrivato il mio turno. Alla prima convocazione non c'erano però posti liberi - racconta Elisa - Mi è stata invece proposta una supplenza su sostegno, al Liceo Artistico, che ho accettato perché devo pur lavorare". Al di là del desiderio di entrare di ruolo, obiettivo di ogni insegnante, a Elisa sta molto a cuore la continuità didattica e la vicinanza agli studenti che ha già seguito negli anni precedenti. Per questo "ho chiesto comunque il Liceo Artistico, perché ci sono i miei ragazzi".

Poi, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, "si sono liberate le cattedre sulla mia materia e dal Miur mi è arrivata una convocazione ufficiale. Pensavo di poter rinunciare al sostegno per insegnare la mia materia". La professoressa ravennate ha provato a discutere del suo problema con il dirigente scolastico reggente Paolo Taroni e con i sindacati, ma senza esito positivo. "Ho capito che non posso rinunciare a una supplenza per accettare l'altra. Quindi per tutto l'anno mi arriveranno altre convocazioni che non potrò accettare".

Nel primo giorno di scuola, venerdì, Elisa ha quindi preso servizio come insegnante di sostegno, "ma non ho competenze - confessa la prof - mentre mancano insegnanti di pittura e mosaico". Una situazione che, secondo Elisa, non si verificava "quando le convocazioni si facevano in presenza". Ora però l'insegnante si trova nel paradosso di non poter rinunciare a un incarico in favore dell'altro per cui è formata: "Non c'è possibilità di tornare indietro".

Dopo le peripezie dello scorso anno, Elisa è più arrabbiata che mai contro l'algoritmo: "Non agevola nessuno, né me, né la continuità didattica, né i ragazzi. Così loro tutti gli anni si trovano con un docente estraneo. Un insegnante di pittura all'artistico è come una mamma, li segue tantissimo - spiega la prof - Questa ingiustizia mi rimane sul groppone. E' un sistema che va cambiato. Un algoritmo che penalizza me che sono in prima fascia abilitata. Il paradosso è che prima, quando ero in terza fascia, senza algoritmo, facevo le supplenze lunghe nella mia materia". Ora per lei l'unica speranza sarebbe quella di rifare il concorso a livello regionale, tutto perché non si riesce a superare questo impasse burocratico, nato da un algoritmo informatico.

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