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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Assemblea di Ance a Faenza: i costruttori edili donano 100mila euro agli alluvionati

Edilizia motore dell’economia anche nel 2022, investimenti in costruzioni a +16,4%. Ma preoccupano il depotenziamento del Superbonus e gli effetti dei tassi

Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Emilia-Romagna ha tenuto oggi a Faenza, presso il Municipio e il Palazzo del Podestà, l’Assemblea annuale dei soci. Quest’anno l’Associazione dei Costruttori Edili ha deciso di svolgere l’incontro in forma pubblica in uno dei territori più colpiti dall’alluvione del maggio scorso: la scelta della sede di Faenza intende essere un segno di particolare vicinanza e attenzione alla ripartenza e ricostruzione dei territori.

L’Assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto insieme alle Istituzioni e agli enti locali sul settore delle costruzioni in Emilia-Romagna e, in particolare, sulle prospettive ed esigenze determinate dalla recente calamità naturale. Oltre al sindaco di Faenza, Massimo Isola, e al sindaco di Fusignano, Nicola Pasi, consigliere provinciale di Ravenna delegato dal presidente Michele De Pascale, hanno partecipato a una tavola rotonda il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e la presidente di Ance nazionale, Federica Brancaccio, insieme al presidente di Ance Emilia-Romagna, Maurizio Croci.

Durante l’Assemblea Flavio Monosilio, Direttore Affari Economici e Centro Studi Ance, ha illustrato gli scenari economici regionali del settore edile. Un focus particolare è stato dedicato ai dati regionali riguardanti il rischio idraulico e idrogeologico che deriva dai sempre più frequenti fenomeni meteorologici estremi.

Raccolta fondi tra le imprese di Ance: 100.000 euro per le comunità colpite

Ance Emilia-Romagna ha reso noto durante l’incontro di avere avviato nelle scorse settimane una raccolta fondi tra i propri aderenti che servirà a realizzare un intervento mirato a favore dei territori colpiti dall’alluvione. Fino ad oggi sono già stati raccolti circa 100.000 euro, provenienti non solo da imprese associate in Emilia-Romagna ma anche dalle associazioni territoriali Ance di altre zone d’Italia.

“Con le donazioni raccolte vogliamo fare qualcosa per i più giovani – ha annunciato il presidente di Ance Emilia-Romagna, Maurizio Croci - La somma sarà quindi destinata a uno o più interventi che abbiano l’obiettivo di consentire la riapertura in normale sicurezza delle scuole a settembre. Crediamo sia doveroso da parte delle nostre imprese non solo essere al servizio dei nostri enti locali nelle opere di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio ma anche impegnarsi direttamente per far ripartire le scuole con il loro fondamentale valore culturale e sociale per i giovani e l’intera comunità emiliano-romagnola”.

“Serve legislazione chiara e stabile per la riqualificazione energetica dopo la fine del Superbonus”

"In questi anni, con oltre 36.400 interventi, pari a 7,4 miliardi di euro, la nostra regione è stata la terza per numero e importo di lavori attivati con il Superbonus, la seconda per interventi nei condomini. Il depotenziamento di questa misura e degli altri bonus ordinari – ha sottolineato il presidente di Ance Emilia Romagna, Maurizio Croci - stanno già avendo un impatto negativo sui livelli produttivi del settore. In questo contesto, è essenziale creare le condizioni per una programmazione degli interventi attraverso una legislazione chiara e stabile nel tempo per la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio immobiliare, coerente con le priorità stabilite a livello europeo. È strategico definire da subito misure fiscali volte a promuovere interventi di riqualificazione per gli edifici più energivori e meno sicuri, con specifiche deroghe a favore delle famiglie con redditi medio-bassi e in situazione di povertà energetica”.

Ancora rallentati i pagamenti della Ricostruzione post sisma 2012

“Alla crisi di liquidità generata dal blocco delle cessioni dei crediti alle nostre imprese - ha aggiunto il presidente Croci nel suo intervento -, si somma un’altra difficoltà finanziaria, generata dai rallentamenti della macchina amministrativa relativamente ai pagamenti della Ricostruzione post sisma 2012. Il dialogo con la Regione su queste problematiche è sempre stato, e continua ad essere, costante. Purtroppo i tempi tecnici, sia sul versante della pubblica amministrazione, sia sul versante dei professionisti incaricati dalla committenza, non sono sempre compatibili con la drammatica mancanza di liquidità del nostro sistema produttivo. Chiediamo alla Regione di mantenere alta l’attenzione anche su questo fronte: le nostre imprese impegnate nella Ricostruzione attendono risposte che, siamo certi, arriveranno”.

"Per evitare gare deserte il prezzario regionale sia riferimento unico per la ricostruzione pubblica post alluvione"

"La ricostruzione pubblica post alluvione deve avere come riferimento unico il Prezzario regionale - ha suggerito Maurizio Croci -: negli ultimi anni, abbiamo costruito con la Regione un dialogo costruttivo che ha portato alla creazione di un Tavolo di concertazione permanente, che ha portato ad aggiornamenti semestrali dello stesso Prezzario, resi necessari dall’aumento delle materie prime e dei materiali, soprattutto negli ultimi due anni. Si deve evitare che vengano bandite gare con prezzi non aggiornati, onde evitare il rischio di gare deserte.

"Cogliere il principio di prossimità degli operatori economici per la ricostruzione, come consente il nuovo Codice degli Appalti"

“Vorrei porre l’attenzione - ha concluso il presidente di Ance Emilia-Romagna - sulla possibilità del tutto innovativa contenuta dal nuovo Codice degli Appalti, che consente alle Stazioni appaltanti di prevedere criteri premiali atti a favorire le imprese locali e a promuovere, qualora la peculiarità delle prestazioni contrattuali lo imponga, l’affidamento dell’appalto ad operatori economici aventi la propria sede operativa nell’ambito territoriale di riferimento. Riteniamo che il principio di prossimità, così come indicato nel nuovo Codice degli appalti, possa essere colto da chi definirà le regole della Ricostruzione, a garanzia di una gestione ottimale e in tempi congrui delle prestazioni appaltate”.

Il presidente Stefano Bonaccini: “Lavoriamo affinché siano assicurati rimborsi al 100% a famiglie e imprese”

"Per la messa in sicurezza e la ricostruzione nelle aree colpite dall'alluvione, servirà il contributo di tutti - ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervenendo alla tavola rotonda organizzata da Ance Emilia-Romagna -. Siamo pronti a collaborare insieme per realizzare presto interventi e infrastrutture che rendano quei territori più sicuri di prima, salvaguardando il tessuto produttivo, la sostenibilità ambientale e lavorando affinché siano assicurati i rimborsi al 100% a famiglie e imprese. Questo è il nostro assillo, ma è assolutamente necessario che si comprenda che per ripartire bisogna fare bene e in fretta".

Scenari regionali dell'edilizia 2022

Un 2022 che ha visto ancora una grande crescita per il settore delle costruzioni in Emilia-Romagna e un 2023 che, pur restando ampiamente positivo, dipenderà dall’effettiva realizzazione dei lavori del PNRR dopo i segnali di rallentamento del Superbonus 110% e degli altri bonus ordinari nel secondo trimestre dell’anno in corso. Quello che emerge dagli Scenari regionali dell’edilizia 2022 - curati dalla Direzione Affari Economici, Finanza e Centro Studi dell’Ance – è un quadro che vede il settore ancora in un ruolo decisivo per la crescita del PIL regionale, che ha registrato un aumento del +3,8% rispetto all’anno precedente (il dato medio per l’Italia è del +3,7%) e che è previsto ancora in positivo per il 2023, attorno all’1%.

Le costruzioni rappresentano in termini di investimenti il 7,4% del PIL regionale ed in termini di occupazione il 18,9% degli addetti nell’industria (in crescita dello 0,8% rispetto al 2021) e il 6,3% dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori di attività economica. Nel 2022, l'Associazione Nazionale Costruttori Edili ha registrato un aumento degli investimenti nel settore delle costruzioni del 16,4% in termini reali rispetto all'anno precedente. Questo risultato fa seguito a un 2021 caratterizzato da una crescita eccezionale del settore pari al 32,1%. Secondo le previsioni elaborate da Prometeia, per il 2023 si prevede una stabilizzazione dei livelli produttivi con un aumento del 4,4% in termini reali rispetto al 2022.

Crescono l’occupazione e il numero di ore lavorate

Per quanto riguarda l'occupazione nel settore delle costruzioni, secondo i dati elaborati dalla Cnce, in Emilia-Romagna si è registrato nel 2022 un aumento del 19% delle ore lavorate e del 17,8% del numero di lavoratori iscritti rispetto all'anno precedente. Anche i dati relativi al primo trimestre del 2023 evidenziano incrementi tendenziali, con un aumento del 5,4% delle ore lavorate e del 4,8% dei lavoratori iscritti. Il numero delle imprese attive in regione supera abbondantemente le 44.000.

I Comuni emiliani spendono il 9% in più per opere pubbliche, in aumento i bandi e il loro valore. Il futuro dipende dal PNRR

L'anno scorso il settore delle opere pubbliche in Emilia-Romagna è riuscito a sopportare le forti pressioni causate dalla crescita dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici. Secondo i dati della Ragioneria Generale dello Stato (SIOPE), la spesa in conto capitale per le opere pubbliche dei comuni emiliani nel 2022 ha registrato un aumento del 9% rispetto all'anno precedente. Questo risultato conferma gli effetti delle misure di sostegno agli investimenti pubblici adottate negli ultimi anni, soprattutto a favore degli enti territoriali. Nel 2022, i bandi di gara per lavori pubblicati nella regione hanno registrato una crescita sia nel numero (1238 gare, con un aumento del 7%) sia nel valore (3,1 miliardi di euro, +39%). Questa dinamica è fortemente influenzata dall'aumento dei bandi con importi compresi tra 20 e 50 milioni di euro, soprattutto all'interno del PNRR.

Il primo trimestre del 2023 conferma una crescita della spesa in conto capitale dei comuni rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+29%) e del numero delle gare pubblicate (+92%). Il futuro sviluppo del settore delle costruzioni, sia a livello nazionale che in Emilia-Romagna, sarà influenzato in modo significativo dalla reale realizzazione dei lavori previsti dal PNRR. Alla regione è assegnato un totale di 5,8 miliardi di euro di investimenti nel settore delle costruzioni da realizzare entro il 2026 (pari al 6% del totale nazionale degli investimenti PNRR legati all’edilizia).

Il ruolo fondamentale del Superbonus e i rischi del depotenziamento

Il risultato molto positivo ottenuto nel 2022 è stato sicuramente influenzato dalle importanti misure di incentivazione fiscale promosse negli ultimi anni nel settore. In particolare, il Superbonus 110% ha svolto un ruolo di primo piano. Dall'inizio del 2021, questa misura è entrata in una fase di espansione dopo i ritardi iniziali. Secondo i dati del monitoraggio Enea - MASE, nel corso del 2022 sono stati registrati 21.514 interventi legati al Superbonus, per un ammontare complessivo di 3,9 miliardi di euro. Considerando quelli effettuati dall'avvio della misura, si contano in totale 36.409 interventi, per un ammontare di 7,4 miliardi di euro, ponendo l’Emilia-Romagna al terzo posto in Italia – dopo Lombardia e Veneto - per numero e importo degli interventi.

Nel dettaglio gli interventi hanno riguardato al 50,1% edifici unifamiliari, al 29,6% unità immobiliari indipendenti e al 20,3% condomini. Questi ultimi “pesano” però per il 58,4% dell’importo totale, gli edifici unifamiliari per il 28,1% e le unità immobiliari indipendenti per il 13,5%. Rispetto al 2021, gli interventi di efficientamento energetico sono quasi triplicati, sia in termini di numero (da 8.204 alla fine del 2021 a 21.514 alla fine del 2022), sia in termini di importi. Le misure di agevolazione legate al Superbonus hanno inoltre stimolato anche interventi ordinari, come ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus e bonus facciate. Ora però la misura va verso il depotenziamento e vanno trovate nuove soluzioni per rispondere alle esigenze ancora attuali di efficientamento energetico.

Giù i finanziamenti per investimenti in edilizia, in calo i mutui alle famiglie

Nel 2022 il calo delle erogazioni per investimenti in costruzioni in Emilia-Romagna è stato del 9% rispetto all’anno precedente, evidenziando come gli istituti di credito siano ancora distanti dal settore delle costruzioni. Il dato italiano è ancora più negativo (-18,1%), inasprito nella seconda parte dell’anno a causa dell’aumento dei tassi d’interesse. Anche i mutui per l’acquisto di case da parte delle famiglie iniziano a risentire dell’aumento dei tassi di interesse: in Emilia-Romagna il calo del 2022 è stato del -3,9% rispetto all’anno precedente (in Italia si è contratto del 10,9%).

Il mercato immobiliare resiliente nel 2022, ma in forte rallentamento nel 2023 per l’aumento dei tassi di interesse

Il mercato immobiliare residenziale nel corso del 2022 ha continuato a crescere (71.120 compravendite), a conferma del trend positivo in atto dal 2014. Nello scorso anno, il numero di abitazioni compravendute manifesta un ulteriore incremento del +1,8% rispetto al 2021 (71.120 le compravendite). È un risultato che si colloca ad un tasso di crescita più basso del dato medio nazionale (+4,7% su base annua) ma che dà seguito all’espansione registrata nel 2021 (+35,8%) e riporta il numero di transazioni abitative a livelli prossimi a quelli realizzati nel 2007. Il mercato immobiliare residenziale della regione, nonostante il peggioramento del contesto economico nella seconda parte dell’anno, si è mostrato resiliente nel 2022.

Tuttavia le prospettive per il 2023 sono di un rallentamento, se non di un vero e proprio calo: i dati che emergono nell’ultimo trimestre del 2022 segnano infatti uno stop notevole (-5,8% rispetto al quarto trimestre 2021) e un calo significativo nel primo trimestre 2023 (-11,4% rispetto allo stesso trimestre del 2022), riconducibile prevalentemente all’aumento dei tassi di interesse operato dalla BCE, che ha indotto gli istituti di credito ad essere più selettivi nella concessione dei mutui.

L’Emilia-Romagna è la Regione più virtuosa nell’allocare i fondi strutturali

Oltre alle opportunità di sviluppo per il settore delle costruzioni legate agli investimenti del PNRR, ci sono quelle che derivano dai fondi strutturali europei FESR e FSE. Al 31 dicembre 2022, l’Emilia- Romagna è stata la regione più virtuosa d’Italia nell’allocazione delle risorse dei fondi, che ammontano complessivamente a 1,26 miliardi di euro. Ha infatti speso 1.314,9 milioni di euro, corrispondente al 103,7% del totale dei finanziamenti,un livello ben al di sopra della media nazionale (72%). Anche il livello di impegni sulle risorse programmate, pari al 115,7% risulta altamente superiore alla media delle regioni italiane (100%). Nella nuova programmazione 2021- 2027 l’Emilia-Romagna risulta destinataria di 2.084 milioni di euro, di cui 1.024 milioni relativi al FESR e 1.024 milioni del FSE Plus.

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