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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Caro bollette, cambia il calcolo per il prezzo del gas: cosa succede dal 1 ottobre

Ci sarà un nuovo metodo di calcolo per fissare il costo della materia prima, e l'Arera (Autorità per l'energia, le reti e l'ambiente) aggiornerà il listino mensilmente e non più ogni tre mesi

Mentre si acuisce la crisi energetica in Europa e il prezzo del gas torna a salire in vista dell'annunciata chiusura per manutenzione del gasdotto Nord Stream dal 31 agosto al 2 settembre, il prossimo 1 ottobre cambierà il modo in cui viene calcolato il prezzo del gas in bolletta. L'autorità per l'energia, le reti e l'ambiente (Arera) introdurrà misure a tutela dei consumatori e a garanzia della continuità delle forniture. Si tratta di una decisione presa considerando i grandi aumenti del prezzo di questi mesi: il 26 agosto scorso si è arrivati ai 343 euro per megawattora nel title transfer facility (Ttf) di Amsterdam, il principale mercato europeo per gli scambi della materia prima. Vediamo cosa significa in concreto e come viene stabilito il prezzo del gas.

L'idea di Arera era quella di aiutare coloro che sono ancora sotto contratto di maggiore tutela e non sono passati al mercato libero, presente dal 2007 e che prevede che le società che vendono gas ed elettricità possano proporre diversi tipi di offerte con tariffe variabili. Le tariffe del mercato tutelato, che salvo nuovi rinvii esisterà ancora fino al prossimo gennaio per il gas, sono stabilite dall'autorità e attualmente riguardano circa 7,3 milioni di utenze domestiche. Le loro tariffe finora sono state aggiornate ogni tre mesi, seguendo l'andamento del Ttf, una piattaforma virtuale e anche un indice della borsa di Amsterdam, dove si vendono e acquistano gas e relativi "futures", cioè contratti per scambiare una certa quantità di materia prima in una data futura e ad un prezzo prestabilito.

È chiaro che, come tutte le borse, i prezzi del centro di scambi di Amsterdam possono risentire degli influssi economici e politici della giornata. E adesso, in vista dell'autunno e dell'inverno, il timore di tutti i governi europei è che la Russia possa tagliare le forniture di gas per un periodo di tempo molto lungo, con conseguenze nefaste per le bollette. Da non dimenticare, poi, c'è il fatto che il Ttf incide non solo sui contratti nel mercato tutelato, ma anche su quelli del mercato libero, perché molti contratti di fornitura prevedono aggiornamenti all'indice o ai prezzi della maggiore tutela. L'indice influenza direttamente anche il costo stesso della materia prima, nonostante non passi tutto dal Ttf: la voce di riferimento è quella che riguarda il gas come materia prima, dunque al netto delle spese per il trasporto e la gestione e dei cosiddetti oneri di sistema.

Gas: cosa cambia dal 1 ottobre in bolletta

Proprio queste ultime spese sono le prime che nel prossimo trimestre saranno assenti, per effetto del decreto aiuti bis del governo che le ha azzerate. Non solo, perché anche l'Italia ha un suo indice, il "Psv", che sta per "punto di scambio virtuale". Ed è a questo che si rifarà l'Arera da ottobre per stabilire i prezzi del mercato tutelato, che saranno aggiornati una volta al mese invece che trimestralmente. Un cambiamento che, secondo le intenzioni dell'ente, aiuterà ad affrontare la situazione grazie agli aggiornamenti più frequenti.

Secondo l'Arera, questo nuovo sistema che va di mese in mese dovrebbe permettere alle aziende di poter affrontare meglio eventuali scossoni di mercato e cambiamenti rilevanti dei prezzi, perché non dovranno farlo in perdita e saranno più protette dal rischio di non poter fornire il gas ai propri clienti. Anche i consumatori potranno gestire meglio determinati vantaggi: se il price cap europeo dovesse diventare realtà la ripercussione sarà immediata.

L'autorità per l'energia ha spiegato che "le misure adottate, pur non potendo agire strutturalmente sugli eccezionali livelli dei prezzi di mercato, mirano a rendere più sicure le forniture ai consumatori". E ha aggiunto: "Naturalmente a questi interventi è necessario affiancare iniziative nazionali e internazionali per ripristinare l'equilibrio tra domanda e offerta, come la riduzione della prima su base volontaria e l'identificazione di meccanismi per la gestione di interventi in caso di emergenza".

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