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Cronaca Russi

Con le fatture false evade il fisco per 2 milioni: sequestrati 110mila euro e tre immobili

L'uomo aveva ideato un giro di fatture false attraverso diverse società a lui riconducibili, finalizzato a evadere le imposte sui redditi e l’Iva

Con le fatture false era riuscito a evadere le imposte sui redditi per oltre due milioni di euro. Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle del comando provinciale di Ravenna hanno dato esecuzione alla sentenza con la quale il legale rappresentante di una società con sede a Russi, operante nel settore delle pulizie industriali e del facchinaggio presso terzi, ha patteggiato la pena di 2 anni di reclusione per frode fiscale, emissione di fatture false, false comunicazioni sociali, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. I finanzieri hanno provveduto a confiscare tre immobili - due appartamenti e un deposito - e oltre 110.000 euro di liquidità nella disponibilità del condannato, già sottoposti a sequestro preventivo durante le indagini preliminari.

La sentenza di patteggiamento è stata emessa sulla base degli approfondimenti investigativi svolti a suo tempo dai finanzieri del gruppo di Ravenna, che hanno denunciato l’imprenditore ravennate per aver ideato e posto in essere un giro di fatture false attraverso diverse società a lui riconducibili, finalizzato a evadere le imposte sui redditi e l’Iva per il periodo 2013-1017 per un profitto illecito stimato in oltre 2 milioni di euro.

I successivi sviluppi investigativi, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ravenna, hanno quindi consentito di accusare lo stesso imprenditore anche per l’alterazione dolosa dei dati di bilancio degli anni 2014, 2015 e 2016 e per le condotte delittuose di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di autoriciclaggio, consistite nel trasferire parte del provento illecito derivante dall’evasione fiscale in conti correnti bancari rumeni con i quali provvedeva poi - tramite una società rumena riconducibile allo stesso indagato - all’acquisto di due immobili nel Comune di Russi, che altrimenti sarebbero stati oggetto di procedura esecutiva immobiliare.

L’Autorità Giudiziaria, concordando con quanto rilevato dai finanzieri, nel 2019 ha richiesto e ottenuto da parte del Gip del Tribunale di Ravenna l’emissione di un decreto di sequestro preventivo che ha consentito di bloccare disponibilità finanziarie giacenti sui conti correnti dell’indagato per 111.000 euro, nonché di sequestrare i tre immobili a Russi per un valore complessivo di 750.000 euro. Questi stessi beni sono stati quindi ora formalmente confiscati e acquisiti al patrimonio dello Stato. Peraltro, nei confronti dello stesso imprenditore, di recente anche la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna ha a sua volta disposto il sequestro cautelare dei tre immobili in quanto nei confronti dello stesso è stato avviato un procedimento per l’emissione di una misura di prevenzione patrimoniale, poichè ritenuto socialmente pericoloso per i gravi e reiterati reati economico finanziari da lui commessi nel tempo.

Anche questa attività testimonia l’efficacia dell’azione repressiva svolta dalla Guardia di Finanza nella duplice veste di polizia tributaria amministrativa e quindi di polizia giudiziaria nel caso delle forme più insidiose e gravi di evasione.

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