Educazione e giovani, Don Luigi Verdi a San Michele: "Pane, affetto e sentirsi a casa"
Don Luigi Verdi , venerdi scorso nella Parrocchia di San Michele, ha fatto sorridere ed emozionare la platea di circa 150 persone con tanti ragazzi assiepati in sala
Don Luigi Verdi , venerdi scorso nella Parrocchia di San Michele, ha fatto sorridere ed emozionare la platea di circa 150 persone con tanti ragazzi assiepati in sala. Una persona, un prete inusuale ha parlato di cose importanti con la sua ironia “ toscana”, con estrema semplicità e naturalezza. Ha affrontato il tema dell’ educazione del rispetto degli altri e dell’unicità di ognuno noi, parlando di una società alla frutta dove ogni cosa è stata costruita sulla sabbia.
Ha esordito spigando cosa significa educare:” “Educare vuol dire non a fare i ganzi per dare qualcosa a voi ma aiutare qualcuno a svegliarsi avere molto rispetto delle persone perché non c’è da invadere l’intimità delle persone, ognuno di voi è unico, ognuno di voi ha un senso per vivere e l’unico difetto di tutti è che ci si fa addormentare e rimbambire e allora Gesù cosa è venuto a fare? E’ venuto a svegliare ciò che dormiva dentro di noi e allora preti, insegnanti e genitori dovrebbero smetterla di essere prepotenti pensando di avere la verità in tasca ma dovrebbero svegliare e io credo che si sveglia con la testimonianza più che con le chiacchiere”. Rivolgendosi ai giovani ha proseguito affrontando temi e parole come solitudine , responsabilità e consapevolezza, ritmi e volontà. Verdi parla di queste 5 tematiche come importanti cardini da ristabilire nel rapporto con i giovani, un cambiamento di rotta da e verso di loro.
“Uno dei grandi mali – prosegue il don- è la solitudine che li governa nonostante tutto quello che hanno sono più soli, così come la responsabilità , scaricano le colpe sugli altri e non sono più reattivi , la mancanza di consapevolezza e i ritmi dei giovani, dice don Luigi, sono frenetici consumando ogni cosa che gli passa accanto, c’è la fretta di raggiungere gli obiettivi. L’ultimo dei punti è la volontà, bisogna imparare ad abitare la vita una generazione che ha costruito sulla sabbia, dove tutti quei principi sono stati uccisi crolla, imparare a rialzarsi è la vera sfida”.
Don luigi ha citato di Nietzsche che già ‘900 trattando il nichilismo parlava di stanchezza e solitudine e con una frase del filosofo, chiude la prima parte della serata, “.. faremo tutti fatica a trovare un luogo dove ci si sente a casa” ma ciò che serve ad un giovane , continua Luigi “è un po’ di pane, un po’ di affetto e sentirsi a casa e l’unico cambiamento vero è quello di partire da noi, essere più veri i figli con i genitori e loro verso i figli, si dice che i giovani vivono la notte ma non è che il giorno gli fa schifo?”
Trattando i punti successivi Libertà, Perdono e Odio Verdi ha raccontato di sé di come era stato maltrattato dal padre e solo in punto di morte del babbo ha capito e ha perdonato, perché, dice Verdi, è necessario capire, non si può giudicare se non sai e conosci la vita dell’altro, è necessario dunque fare pace con il proprio passato, capire non giustificare; sulla libertà ha aggiunto il Don “siamo la generazione più schiava che ci sia stata nella storia perché siamo dipendenti da tutto e da tutti è necessario spezzare le catene”.
Bisogna avere coraggio ognuno di voi, rivolgendosi ai ragazzi, dice- “dipende da te se vuoi alzarti, non si cambia perché siete troppo comodini, per cambiare bisogna avere fame, l’altro aspetto è la creatività devi provarci non stare sempre a lamentarti quando hai una difficoltà o un problema usa coraggio e creatività altrimenti ti arrangi”. Ecco come prevale la semplicità di Luigi, il suo amore per Gesù che trasmette alla platea e il suo essere vero anche di fronte ai ragazzi pane al pane e vino al vino ciò che lui chiede di fare a tutti è di essere più veri e non raccontare frottole.
“Apri il tuo cuore e abita la vita non lasciarti intrappolare da una società con le fondamenta di cartone, guarda vivi conosci cercando di capire l’altro ma anche te stesso, ama Gesù perché lui è veramente forte è fenomenale!” A conclusione dell ‘ incontro Padre Claudio Ciccillo salutando e ringraziando Verdi e gli intervenuti ha tratteggiato la linea di lavoro della Parrocchia - “ Vorrei che la Parrocchia sia intesa come spazio dove Dio e l’uomo s’incontrano, dove abitano le domande ed ognuno possa fare un tratto di strada portando il suo contributo con continuità e responsabilità costruendo insieme agli altri un posto dove fare casa, spezzare il pane e condividere un abbraccio”.