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Cronaca

Crescono le truffe online, Questura: "Dietro la promessa di facili guadagni si nasconde spesso una frode"

Aumentano gli acquisti online e insieme anche le frodi. La Questura: "Prestare attenzione alle offerte particolarmente vantaggiose"

Conseguentemente all’aumento degli acquisti e delle vendite sulle varie piattaforme online si è registrato un altrettanto incremento degli inadempimenti contrattuali nelle compravendite, operazioni che spesso celano vere e proprie truffe ai danni dei consumatori. La Polizia di Stato consiglia per questo alle persone meno esperte di "non avventurarsi in queste operazioni e di farsi seguire ed aiutare da un familiare più pratico, cercando di utilizzare carte di credito ricaricabili sulle quali peraltro non tenere depositate somme importanti".

La Questura di Ravenna fornisce quindi una serie di suggerimenti volti a evitare di incappare nelle truffe sul web. Innazitutto occorre "prestare attenzione alle offerte particolarmente vantaggiose, poichè dietro ogni  promessa di facili guadagni o vantaggi immotivati si nasconde spesso una truffa; se siete, invece, i venditori non vi è alcuna ragione per la quale vi dobbiate recare, poiché invitati dalla controparte, a compiere operazioni negli sportelli automatici di istituti creditizi, in questi casi la truffa è certa ed il nostro interlocutore tenterà di ottenere transazioni di denaro a suo favore".  

Un buon approccio è quello di "verificare il feedback della controparte, quante operazioni ha già portato a termine nel web e da quanto tempo si dedica a tale attività sulle varie piattaforme - spiega la Questura - solitamente il truffatore, avendo la necessità di cambiare spesso l’identità fittizia, non può avere feedback  e comunque la sua presenza nella piattaforma è recente. Se nella trattativa con una società o impresa, l’interlocutore si spaccia come dirigente o qualificato rappresentante della stessa, realmente esistente, ma il pagamento viene richiesto a favore di persona diversa, verificate preliminarmente chiamando direttamente l’azienda". 

"Inoltre, si rammenta di utilizzare password complesse per lo sblocco dei propri dispositivi, di non diffondere dati o documenti personali a persone conosciute solamente in chat, non essendo  possibile sapere chi si nasconde dietro ad una tastiera; non cliccare sui link che si ricevono in chat, mail o sms, e se si devono verificare documenti o dati all’interno del proprio istituto bancario, si consiglia di digitare sempre il nome di quest’ultimo sul motore di ricerca - conlude la Questura - Se si ricevono messaggi dalla propria banca oppure contatti telefonici da asseriti dipendenti dell’istituto, chiamare direttamente la propria filiale al fine di verificarne la veridicità".

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