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Cronaca Fusignano

Scoppia ordigno bellico nel bosco di Fusignano, insorge Legambiente

L'ordigno, per quanto piccolo (a detta degli esperti) ha comunque prodotto un "botto" notevole, che ha allarmato i cittadini che risiedono nelle vicinanze

Tutela della biodiversità. A Fusignano è in corso di realizzazione un grande parco urbano, dopo il primo ettaro realizzato 15 anni fa che si caratterizza come un vero e proprio “bosco” di pianura. "Eppure a quanto pare, l'area viene utilizzata anche per operazione che poco hanno a che vedere con la tutela delle specie animali e vegetali - sottolineano da Legambiente -. Martedì mattina i volontari, avvisati da alcuni cittadini, hanno infatti assistito al brillamento da parte degli artificieri di un piccolo ordigno all'interno del “bosco”.

“Quando abbiamo ricevuto la segnalazione - ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente A. Cederna - siamo rimasti di stucco. Siamo perciò andati a verificare e abbiamo trovato vigili, ambulanza, carabinieri e artificieri all'opera per il brillamento. A quanto ci è parso di capire, non si trattava di un ordigno ritrovato in loco, quanto piuttosto l'area del bosco sarebbe stata scelta come area di brillamento, così come solitamente si utilizzano cave o altri luoghi isolati”.

L'ordigno, per quanto piccolo (a detta degli esperti) ha comunque prodotto un “botto” notevole, che ha allarmato i cittadini che risiedono nelle vicinanze, ma soprattutto sembra strano che si utilizzi un'area di riequilibrio ecologico, benché ancora “in corso di realizzazione” per operazioni di questo tipo. Legambiente ha perciò scritto al sindaco di Fusignano per chiedere chiarimenti, chiedendo inoltre se corrisponda al vero che non si trattava della prima volta che tale area veniva utilizzata per operazioni di questo tipo.

L'area in cui è avvenuto il brillamento è infatti compresa all'interno dell'Area di Riequilibrio Ecologico “Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano” istituita con deliberazione della Provincia di Ravenna numero 36 del 29/3/2011 e che prevede una serie di norme di gestione al fine della “conservazione e ripristino delle condizioni per la presenza delle specie animali e vegetali caratteristiche delle zone umide e dei boschi planiziali”. Legambiente ritiene perciò l'attività di brillamento ordigni incompatibile con le caratteristiche dell'area di riequilibrio ecologico.

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