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Cronaca

Il dolore di Tania, lontana da casa ma con le bombe nel cuore: "Mio fratello è a Kiev, ha paura ma la difenderà fino alla morte"

"Vivono ora per ora, hanno paura, dormono con il rumore delle bombe che esplodono poco distanti. E' successo tutto all'improvviso, mercoledì mio fratello stava facendo un concerto, il giorno dopo era barricato in casa sotto la guerra. E' difficile essere lontana da loro, mi sento impotente e devastata"

Chissà cosa si prova a essere lontani migliaia di chilometri da casa e vedere la propria città presa d'assalto, bombardata, distrutta. La città in cui vivono ancora la tua famiglia, i tuoi parenti, i tuoi amici fatta a pezzi sotto i colpi delle bombe russe. Così lontani, eppure così vicini. Una guerra annunciata da tempo, ma che è scoppiata all'improvviso giovedì in tutta la sua potenza distruttiva, con - solo nella prima giornata - almeno 137 morti ucraini e 800 russi, secondo quanto annunciato dal Ministero della Difesa ucraino.

Da due giorni non riesce a pensare ad altro Tania Melnikova, 52enne 'sovietica', come ama definirsi lei, perchè "nel territorio dell'ex Unione Sovietica siamo tutti diversi ma siamo tutti fratelli". Da 16 anni la donna vive a Ravenna, dove ha un negozio di fotografia, ma a Kiev ha un fratello, due nipoti e due pronipoti, mentre gli anziani genitori si trovano in Bielorussia. "Mio fratello, i suoi figli e i suoi nipotini sono barricati in casa - spiega Tania - Venerdì per fortuna sono riusciti tutti ad arrivare a casa di mio fratello e a chiudersi lì dentro, giovedì non ce l'avrebbero fatta. Vivono ora per ora, hanno paura, dormono con il rumore delle bombe che esplodono poco distanti. E' successo tutto all'improvviso, mercoledì mio fratello stava facendo un concerto, il giorno dopo era barricato in casa sotto la guerra. E' difficile essere lontana da loro, mi sento impotente e devastata - dice la donna con la voce spezzata - Controllo sempre la chat di famiglia con il fiato sospeso, ora là sono anche senza internet in casa quindi non so fino a quando riusciremo a sentirci".

La donna ha provato a convincere il fratello a lasciare l'Ucraina: "Molti stanno scappando in Polonia o in Romania, ma mio fratello vuole restare nella sua terra. Gli ucraini sono persone toste, non mollano, vogliono difendere la loro casa rischiando anche la morte. Questa guerra non ha davvero senso... Mia mamma è ucraina, mio papà russo, noi abbiamo amici in entrambi i paesi e quando si è sciolta l'Unione Sovietica la nostra vita non è cambiata. Io ho vissuto a Kiev per 10 anni, ma la mia lingua è il russo. Noi non ci sentiamo nemici, abbiamo forti legami di parentela, amicizia, parliamo la stessa lingua... Ma purtroppo ci sono personaggi molto potenti che vogliono distorcere queste cose. Il popolo non vuole la guerra, è solo una questione di propaganda. Il popolo ucraino vuole solo essere lasciato in pace. Certo, gli iper-nazionalisti ci sono da entrambe le parti, ma sono una minoranza. Conoscendo bene gli uomini ucraini, so che combatteranno fino all'ultimo respiro per difendere il loro paese e le loro famiglie, lo stanno già facendo: stanno già morendo per i valori della democrazia. Non su un altro pianeta, ma qui, al confine con la bolla colorata e bellissima che si chiama Europa. So che sembra che sia molto lontano, ma non è così, è di fianco a casa nostra".

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