rotate-mobile
Cronaca

Tornio "assassino", inchiesta della Procura: ci sono tre indagati

L'incidente - secondo i rilievi dei carabinieri - si era verificato quando il 39enne, appena entrato in quell'officina a ridosso del centro, era stato centrato al petto da una scheggia partita dal tornio.

Sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Ravenna per la morte Simone Mingozzi, il 39enne deceduto la sera del 17 aprile scorso dopo essere stato centrato al petto da un frammento staccatosi da un tornio. Si tratta del proprietario dell'officina (nonché amico e vicino di casa della vittima, che quella sera l'era andato a trovare); del legale rappresentante della società con sede in provincia di Arezzo che aveva prodotto lo strumento nel 2000; e del titolare dell'azienda di Lugo, nel ravennate, che nel 2006 aveva commercializzato quel tornio di ultima generazione completamente computerizzato.

I nomi dei tre - difesi dagli avvocati Florinda Orlando, Francesco Tabanelli e Carlo Alberto Baruzzi, sono stati iscritti sul registro degli indagati in ragione dell'accertamento tecnico irripetibile sul tornio nell'ambito del quale il pubblico ministero Lucrezia Ciriello, titolare del fascicolo, ha dato incarico all'ingegnere Roberto Nicolucci. La relazione verrà depositata entro 60 giorni.

La compagna e il padre della vittima - tutelati dagli avvocati Francesco Furnari e Andrea Zulato - sono parte lese. L'incidente - secondo i rilievi dei carabinieri - si era verificato quando il 39enne, appena entrato in quell'officina a ridosso del centro, era stato centrato al petto da una scheggia partita dal tornio.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tornio "assassino", inchiesta della Procura: ci sono tre indagati

RavennaToday è in caricamento