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Cronaca

Ravenna, prete arrestato: giovani davanti al giudice confermano rapporti sessuali

Lunedì, davanti al giudice Rossella Materia Materia, allo psichiatra Sergio Maria Corazza e al pubblico ministero Isabella Cavallari, titolare del fascicolo d'inchiesta, sono stati ascoltati in un contesto protetto alcuni giovani tra i 14 ed i 16 anni

Continuano le indagini su don Giovanni Desio, il sacerdote arrestato il 5 aprile scorso nell'ambito di un'inchiesta anti-pedofilia. Lunedì, davanti al giudice Rossella Materia Materia, allo psichiatra Sergio Maria Corazza e al pubblico ministero Isabella Cavallari, titolare del fascicolo d'inchiesta, sono stati ascoltati in un contesto protetto alcuni giovani tra i 14 ed i 16 anni, che, come illustrato dall'agenzia di stampa Ansa, hanno in buona sostanza confermato di avere avuto rapporti sessuali con il loro prete.

Ma saranno in totale una decina i giovani che fino a giovedì verranno ascoltati dagli inquirenti. Due i fattori che avevano potenzialmente esposto giovani di varie provenienze alle attenzioni dello "zio John": la passione per il cinema che lo portava a lunghe trasferte pure all'estero; e il fatto che Casalborsetti, quale localita' turistica, abbia richiamato famiglie da altri territori. Don Desio si trova ancora in carcere a Forlì dopo che il giudice aveva respinto la sua richiesta di domiciliari in una sorta di clinica psichiatrica per sacerdoti che si trova in provincia di Perugia.

Il 23 luglio è prevista una nuova udienza davanti al Tribunale del Riesame di Bologna. Le accuse sono di adescamento, atti sessuali con alcuni giovani tra 14 e 15 anni e sostituzione di persona. Per Don Desio la notorietà mediatica era arrivata lo scorso metà febbraio, quando era finito con il suo Bmw X1 nel canale di Casalborsetti con un tasso di alcol nel sangue quattro volte superiore al limite consentito dalla legge. A salvarlo furono alcuni giovani che si accorsero del sinistro. Una notizia che suscitò parecchie polemiche e che aveva diviso Ravenna tra gli accusatori e quelli che, invece, avevano difeso a spada tratta il sacerdote. Lo stesso si era difeso: "Fu un colpo di sonno, su di me accuse e fango".


 

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