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Cronaca

"Inseguimento del marocchino? Inutile e pericoloso"

per Charles Tchameni Tchienga, Presidente dell'associazione “Il Terzo Mondo” l'inseguimento è stata una prova muscolare pericolosa: "un folle gesto che in meno di 6 mesi si ripete"

Convalidato l'arresto e mantenuta la custodia in carcere per il marocchino protagonista di un rocambolesco inseguimento per le vie del centro di Ravenna. Si era dato alla fuga all'alt dato da una pattuglia verso mezzanotte, quindi l'inseguimento per il centro di Ravenna con l'auto che, ad alta velocità, ha più volte imboccato strade contromano. Infine l'arresto per il giovane alla guida, un 25enne tunisino senza patente, senza fissa dimora, disoccupato, uscito dal carcere a maggio per detenzione di droga e tutt'ora con l'obbligo di firma.

Ma è stato un bel caos: per bloccarlo, sono dovute intervenire tre vetture della polizia Municipale, una delle quali è stata anche tamponata. Nella colluttazione finale, due agenti sono rimasti feriti (ne avranno per sette giorni a testa). Il giovane è risultato inoltre positivo all'etilometro (0.60).  Ora, il suo legale  ha chiesto un termine per potere risarcire gli agenti feriti. L'auto usata per la fuga è risultata intestata a una società di leasing di Roma che l'aveva data a un'azienda ravennate dalla quale era stata noleggiata da una ragazza che ne aveva poi denunciato il furto.

Tuttavia per Charles Tchameni Tchienga, Presidente dell'associazione “Il Terzo Mondo” l'inseguimento è stata una prova muscolare pericolosa. Così dichiara: “Ancora un altro inseguimento pericoloso giovedì per le vie del centro di Ravenna; un folle gesto che in meno di 6 mesi si ripete; con di nuovo come protagonista un extracomunitario. Anche sé si tratta sempre di un singolo gesto commesso da una singola persona sotto effetto di alcool; va condannato duramente senza generalizzare”.

E continua: “Ma, ora basta; no ci siamo; salvo casi estremi; le forze dell' ordine hanno altri obbiettivi ben più sensibile a controllare. Non possono e non devono in un centro abitato sottoporsi ad un inseguimento stupido e molto pericoloso come questo. Nonostante questi episodi di delinquenza, ritengo che sollecitare la presenza dell' esercito a Ravenna è pura demagogia politica;
Ravenna non è "una giungla" . Tutti i cittadini (italiani e stranieri) operano in questa città per renderla sempre più tranquilla e sicura. Ma, penso che sia opportuno che le associazioni dei migranti o che operano nel campo dell' immigrazione si incontrino per intensificare presso le comunità straniere quel percorso di dialogo interculturale già attuato in questa città. Mi auguro che questo impegno sia anche uno dei compiti del nuovo Consiglio Territoriale e dei nuovi Consiglieri Aggiunti”.

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