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Cronaca Faenza

Le botteghe storiche di Faenza si raccontano nelle video-interviste

Presentate sui social le pillole video dedicate alle botteghe storiche manfrede. Il sindaco Isola: "Sono le fondamenta che hanno retto alle trasformazioni del tempo"

Le 36 botteghe storiche di Faenza sono realtà da decenni, in alcuni casi da oltre un secolo, presenti in città, sempre a disposizione dei cittadini. La campagna di comunicazione “Ama Faenza” ha voluto raccontare alcune delle loro storie, rendendo così omaggio a una rilevante parte della memoria storica della città manfreda. 

Sugli account social di Ama Faenza (Facebook e YouTube) sono disponibili le interviste ai titolari di alcune botteghe storiche iscritte nell’apposito Albo Comunale di Faenza. Brevi video-interviste per raccontare le loro realtà, che rappresentano una preziosa testimonianza di storia e radicamento nel tessuto urbano faentino e nella quotidianità dei cittadini. 

Come ha spiegato il sindaco di Faenza, Massimo Isola, in una delle interviste “le botteghe storiche sono le fondamenta, i punti di riferimento di una galassia commerciale articolata di cui fanno parte attività che hanno retto alle trasformazioni del tempo e questo lo si può trovare solo nei centri cittadini”. 

“Vedere imprese che dopo tanti anni sono ancora presenti sul territorio e rappresentano punti di riferimento per i cittadini – ha aggiunto il vicesindaco Andrea Fabbri nel corso di un’intervista - ci incoraggia per il futuro e sottolinea l’importanza del commercio nei nostri centri”.

Diverse le attività intervistate. C’è ad esempio la cartolibreria Sorelle Resta, la cui storia risale a un secolo fa, poi rilevata da Antonio Caroli e oggi gestita dal figlio Paolo. Le sue prime testimonianze si hanno infatti fin dal 1921, attraversando diverse generazioni e adattandosi ai cambiamenti che le diverse epoche hanno evidenziato: “Abbinare l’innovazione con il negozio tradizionale per essere sempre pronti ad affiancare il cliente”, come ha spiegato Paolo Caroli. 

Per trovare le prime testimonianze nel tessuto commerciale faentino del Panificio Bertaccini bisogna addirittura andare al 1906. Materie prime selezionate e di qualità, innovazione e strumenti al passo con i tempi, questi gli ingredienti per una storia ultracentenaria secondo la titolare Patrizia Cicognani. Di barba e capelli è invece esperto il Barbiere G.P.M, aperto dal 1955. Il titolare Pasquale Di Camillo lavora come barbiere dall’età di 13 anni, seguendo le orme del fratello maggiore Giuseppe. Da allora cura con passione ed entusiasmo il look dei faentini e non solo. 

Altre tappe della campagna “Ama Faenza” sono poi state Pasta e spesa - presente in città dal 1940 - con la sua titolare Vanda Neri, che ha integrato nella sua attività tradizioni e sapori romagnoli e friulani. E ancora, la Pasticceria Cenni, nata nel 1954, che, come ha spiegato il titolare Oscar Graziani, ha due sedi a Faenza, una in pieno centro - piazza Martiri della Libertà - e una nella zona artigianale, in via Mengolina. Anche Cristina Sportelli, proprietaria della Profumeria Mirella, ha aperto le porte del suo negozio per raccontare la storia della sua attività familiare, cominciata grazie al nonno e al suo banco dei saponi.

Per essere iscritti all’Albo Comunale, le botteghe storiche devono essere attive da più di 50 anni nello stesso locale o nella stessa area pubblica, anche se con denominazioni, insegne, gestioni o proprietà diverse, a condizione che siano state mantenute le caratteristiche originarie, insegne e arredi originari o che siano comunque significative per la tradizione e la cultura della città. 

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