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Cronaca

Matrimoni gay, Mingozzi contro il modello Bologna: "Non è un esempio da seguire"

I residenti a Bologna, dello stesso sesso, che si sono detti sì in terra straniera, possono chiedere la trascrizione degli atti attestanti il loro matrimonio nell'archivio di stato civile del Comune di Bologna presentando l'istanza al Protocollo Generale di piazza Maggiore

"Mi auguro che Ravenna non segua l'esempio di Bologna". Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi commenta così il via libera del Comune felsineo alla 'messa in regola' dei matrimoni gay celebrati all'estero. I residenti a Bologna, dello stesso sesso, che si sono detti sì in terra straniera, possono chiedere la trascrizione degli atti attestanti il loro matrimonio nell'archivio di stato civile del Comune di Bologna presentando l'istanza al Protocollo Generale di piazza Maggiore.

"La legislazione vigente e la recente sentenza della Cassazione sono molto chiare: Comuni e ufficiali di anagrafe non possono trascrivere i matrimoni già celebrati e ritenuti validi all’estero - commenta Mingozzi -. Il rispetto della legge  non ha nulla a che vedere con i diritti civili, l’appartenenza religiosa o la fede laica: la legge va attuata e meno confusione si crea in questa materia meglio è per tutti. Sono pronto a sostenere qualsiasi confronto nel nostro Comune e mi auguro che nessuno voglia seguire l’esempio di Bologna”, conclude il vicesindaco.

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