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Cronaca

Minacce e percosse nel convitto universitario: Rachele Stecca vince la sua battaglia legale

La figlia del pugile ed ex campione del mondo pesi supergallo Loris aggredita nella struttura da un'altra studentessa al culmine di un'accesa discussione

Si è conclusa con una vittoria il processo che vedeva come parte offesa Rachele Stecca, la figlia del noto pugile ed ex campione del mondo pesi supergallo Loris, vittima di minacce e percosse nel convitto universitario di Ravenna da parte di una ragazza che, come lei, viveva nella struttura.

La vicenda era partita nell'aprile del 2020, quando la ragazza aveva segnalato ai responsabili dell'istituto il comportamento inappropriato di una 20enne bulgara. La giovane, risentita, aveva pesantemente minacciato di morte la figlia del pugile con una serie di messaggi Whatsapp. Non contenta, poco dopo la straniera aveva aggredito fisicamente la vittima, tanto che quest'ultima aveva deciso di denunciarla.

Difesa dall'avvocato Marco Pastocchi del Foro di Rimini, la figlia del campione si è costituita parte civile nel procedimento davanti al Giudice di Pace, che si è espresso a favore della vittima. La 20enne bulgara, infatti, è stata riconosciuta colpevole per entrambi i capi d'accusa e condannata alla pena pecuniaria di 900 euro, ridotti a 600 in quanto sono state riconosciute le attenuanti generiche, oltre al risarcimento della persona offesa e al pagamento delle spese processuali per la costituzione a parte civile.

La Stecca ha espresso soddisfazione per l'esito processuale: "Sono grata alla giustizia italiana per l'epilogo del processo e ringrazio il mio legale che mi ha assistito con pazienza e professionalità".

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