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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Nati 13 bambini a Faenza nei giorni dopo l’alluvione: "Segno di speranza per chi deve ricostruire la propria vita"

In 8 giorni un’occupazione media ogni giorno di circa 7 letti della degenza in Ostetricia. Ora si pensa di espandere progressivamente l’accoglienza delle donne che desiderino partorire all'ospedale di Faenza

Negli ultimi 8 giorni dalla terribile notte dell’alluvione, sono nati a Faenza 13 bambini con un’occupazione media ogni giorno di circa 7 letti della degenza in Ostetricia. Questo dato conferma certamente l’andamento variabile dell’attività ostetrica che ogni Punto Nascita conosce, ma sottolinea il trend osservato nella Sala Parto di Faenza negli ultimi mesi, dopo la riorganizzazione dell’unità operativa semplice di Faenza afferente all’unità operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia di Forlì, diretta dal dottor Luca Savelli, la quale prevede, oltre all’integrazione delle due equipe, anche di espandere progressivamente l’accoglienza delle donne che desiderino partorire presso il PO di Faenza, mantenendo sempre gli standard internazionali di sicurezza e la peculiare attenzione all’aspetto intimo e naturale dell’evento nascita. "Ci piace leggere l’intensa natalità di questi giorni come un segno di speranza da dedicare a tutti coloro che, colpiti da questo dramma, si trovano a dover ricominciare dal niente a ricostruire la loro vita!", affermano Luca Savelli, direttore dell'unità di Ostetricia e Ginecologia di Forlì e Faenza e Chiara Belosi, responsabile del reparto di Ostetricia e Ginecologia Faenza.

E’ necessario aggiungere che per 3 di queste 13 mamme era previsto il ricovero presso il Punto Nascita di Ravenna per la presenza di comorbilità, che aumentavano il rischio ostetrico al travaglio e al parto, ma per le ovvie difficoltà logistiche non è stato per loro possibile raggiungere il centro Hub e sono state quindi accolte e accompagnate in sicurezza, grazie alla gestione multidisciplinare di questi casi. Inoltre in questi giorni, previa autorizzazione della nostra Direzione Sanitaria, è stato possibile garantire il servizio alberghiero a quelle puerpere, così come ad alcune pazienti sottoposte precedentemente ad intervento chirurgico ginecologico, che necessitavano, non potendo raggiungere il loro domicilio perché alluvionato o non raggiungibile, di accoglienza e protezione anche dopo che le condizioni cliniche permettevano la dimissione ospedaliera.

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