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Cronaca Faenza

Omicidio Ilenia Fabbri, la lettera della figlia: "Non è stato mio babbo. Mi sento in colpa, quella mattina non dovevo uscire" - VIDEO

Arianna ha deciso di scrivere una lettera per sfogare il suo dolore e la sua rabbia e per difendere suo babbo: "Gli ho chiesto "Sei stato veramente tu?". E lui in lacrime: "Assolutamente no, non l'avrei mai fatto!""

Da quel 6 febbraio Arianna sta vivendo un incubo, costretta a convivere con un dolore più grande di lei, troppo pesante per chiunque, soprattutto per una ragazza così giovane. Arianna è la figlia di Ilenia Fabbri, la 46enne trovata morta in una pozza di sangue sabato 6 febbraio nella sua casa in via Corbara a Faenza.

La giovane non era in casa al momento dell'omicidio: era appena uscita per andare col padre - l'ex marito di Ilenia Claudio Nanni, attualmente indagato a piede libero per l'omicidio dell'ex moglie - a Milano a ritirare una macchina acquistata qualche giorno prima. Ma tornata immediatamente sul luogo del delitto dopo la chiamata dell'amica, rimasta a dormire in casa e svegliata dalle urla di Ilenia, ha visto il cadavere della madre ancora a terra. Un'immagine raccapricciante che la ragazza non potrà mai rimuovere dalla testa.

Nei giorni scorsi, Arianna ha deciso di scrivere una lettera per sfogare il suo dolore e la sua rabbia e per difendere suo babbo: "Io non voglio andare nè contro mio babbo e nemmeno contro alla mia mamma che non c'è più, non per mano di mio babbo, ma per mano di un porco bastardo che è ancora in libertà, mentre la persona che è in una prigione mentale sono solo io - scrive la figlia di Ilenia nella lettera mostrata a Pomeriggio Cinque - Certe amiche di mamma hanno ragione, che magari il babbo ha avuto comportamenti inesatti nei confronti della mia mamma; ma adesso, dopo quel che è successo, tutti dipingono mio babbo come una bestia. Mio babbo non avrebbe mai fatto un atto del genere, oltre che per mamma, soprattutto per me, perchè mio babbo come mi dice sempre lui vive solo per me. Qualche giorno fa, mentre ero in lacrime, gli ho chiesto "Sei stato veramente tu?". E lui in lacrime: "Assolutamente no, non l'avrei mai fatto!"".

La lettera continua: "I miei si sono separati 2-3 anni fa e non si parlavano più (nè di persona, nè per telefono) e se avevano qualcosa, comunicavano solo tramite avvocati per le loro udienze che avevano. Quella mattina del 6 febbraio avevamo organizzato di partire presto assieme per ritirare la macchina che ho comprato a Milano (ci eravamo organizzati i giorni scorsi e mia mamma sapeva tutto assieme a due mie amiche, anche perchè a mamma le dicevo ogni cosa, quindi lo sapeva). Dopo un po' che io e babbo siamo partiti e io ho ricevuto quella chiamata, a tutti e due è crollato il mondo addosso. Quando siamo tornati a casa di mamma, lui mi ha aspettato fuori tra macchine della polizia e poliziotti, mentre io sono entrata con due poliziotti in garage con la porta aperta (che avevo chiuso a chiave) ed entrando con loro in cucina ho visto mamma... Dopo ciò, son scappata urlando contro un poliziotto dicendo che mi doveva trovare l'assassino perchè io lo voglio ammazzare con le mie stesse mani. Il poliziotto mi seguiva nel parcheggio, mentre ero disperata, l'ho un po' menato mentre urlavo e mio babbo che era ancora all'oscuro di tutto mi diceva: "Arianna calmati, non puoi urlare e comportarti così". E allora io: "Babbo stai zitto perchè la mamma è morta!". Detto questo mio babbo ha iniziato a piangere e a sedersi perchè anche lui era sotto shock".

"Mio babbo sta male ed è distrutto per questa tragedia, e più che altro il problema sono io, perchè non sa come fare con me perchè sto male - scrive Arianna assalita dai sensi di colpa - Lui è una brava, gentile e disponibile persona anche con i miei amici; anche l'altro giorno mi ha detto che non gli importava dei soldi e delle cause con la mamma, basta che tutte le loro cose di proprietà passassero a me. Mio babbo non è la persona che state descrivendo nei programmi e nei giornali, solo io posso conoscerlo bene, e poi lo diceva anche la mamma che io sono la ragione di vita del babbo, anche se ora mi sento solo un fallimento perchè lo sto facendo soffrire con sta storia e il mio dolore. Io mi sento in colpa per tutto: mamma che non l'ho potuta salvare, babbo che lo faccio star male con mio nonno (il padre di mia mamma), la mia "amica" che anche lei ha subito un trauma... io quella mattina non dovevo uscire! Mio babbo non è, perdete tempo a cercare il vero maiale che mi ha rovinato la vita, perchè a 21 anni io ho bisogno della mia mamma e a 21 anni non posso ridurmi a organizzare il funerale di mia mamma. Io voglio giustizia e appena lo troveranno sentirete parlare di nuovo di me, perchè io lo ammazzo, non mi interessa andare in galera perchè anche come sto vivendo ora... questa non è vita! Fa strano non sapere più chi sei, non ho le forze per andare avanti con tutti sti dubbi, domande e pensieri: più tutti i rimorsi per non aver detto a mamma tante cose. Mamma, voglio lasciarti di più che una foto sbiadita sulla tua tomba. Io non ho pace e non avrò mai più pace!".

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