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Cronaca

Esplosivi, contrabbando e frodi fiscali: perquisizioni della Finanza anche a Ravenna

Anche la provincia di Ravenna è coinvolta in una maxi-operazione della Guardia di Finanza, scattata alle prime ore del mattino di giovedì

Esplosivo per "vendicarsi", 'Ndrangheta e sigarette di contrabbando: tre faentini in manette

Anche la provincia di Ravenna è coinvolta in una maxi-operazione della Guardia di Finanza, scattata alle prime ore del mattino di giovedì. I militari delle Fiamme Gialle di Livorno hanno dato esecuzione, su ordine del Procuratore di Livorno Ettore Squillace Greco, ad un’ordinanza che prevede misure cautelari nei confronti di nove persone, di cui due in carcere (il Vice Prefetto reggente l’Ufficio distaccato della Prefettura dell’Isola d’Elba ed un pregiudicato appartenente ad una nota famiglia di ‘ndragheta attiva in Piemonte, a suo tempo ritenuta mandante dell’omicidio del Procuratore di Torino Bruno Caccia) e sette sottoposte agli arresti domiciliari.

Nel corso delle investigazioni, era già stato, altresì, tratto in arresto in flagranza di reato altro soggetto, durante lo scorso mese di novembre. L’attività, rientrante nell’operazione denominata “Vicerè”, si inserisce nell’ambito di un’articolata indagine che ha portato alla denuncia di 27 soggetti, ritenuti dalle Fiamme Gialle responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere, porto abusivo di esplosivi (detenuti al fine di compiere un atto di intimidazione), contrabbando di 9 tonnellate di sigarette, indebita compensazione di debiti tributari tramite fittizie compensazioni, illecita sottrazione al pagamento delle accise sugli alcoli, anche mediante falso in
documenti pubblici informatici.

L'indagine si è ramificata in varie parti d'Italia. Contestualmente alle misure cautelari, sono state seguite perquisizioni personali, domiciliari e locali (con la collaborazione di altri comandi provinciali) in 7 Regioni (province di Livorno, Torino, Asti, Padova, Ravenna, Forlì, Pisa, Pistoia, Campobasso, Napoli, Salerno, Lecce e Brindisi), nei confronti degli indagati, con l’impiego complessivamente di circa 120 militari.

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