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Cronaca

Pesca abusiva, maxi sequestro di ostriche e vongole: erano dirette nel casertano

I militari in occasione di un controllo effettuato in un noto centro di stabulazione del ferrarese, sono risaliti ad una ingegnosa ed articolata attività di commercializzazione di grossi quantitativi di molluschi

Circa 650 chili di molluschi bivalvi (vongole della specie verace) ed ostriche sono stati sequestrati venerdì mattina dal Nucleo di polizia marittima della Capitaneria di porto di Ravenna al termine una delicata attività investigativa. I militari in occasione di un controllo effettuato in un noto centro di stabulazione del ferrarese, sono risaliti ad una ingegnosa ed articolata attività di commercializzazione di grossi quantitativi di molluschi, presumibilmente pescati nelle acque marittime di Ravenna e fatti poi transitare nel ferrarese, alla volta di un successivo trasporto verso il sud Italia.

L’attività d’indagine condotta attraverso una serie di appostamenti e pedinamenti, culminata del sequestro di venerdì, ha individuato in un pescatore professionale della marineria ravennate il fulcro dell’attività illecita: è emerso, infatti, che quest’ultimo “arrotondava” i propri guadagni dedicandosi alla raccolta di molluschi con una unità secondaria. Il prodotto, una volta stoccato in grossi quantitativi, veniva depositato nel centro ferrarese, dove veniva sistematicamente ritirato ad opera di vettori su ruote partiti da Chioggia e diretti nel casertano.

Una volta imbarcato, il prodotto era corredato dalla prevista documentazione di accompagnamento che, però, giunta a destinazione, veniva prontamente eliminata, disperdendo ogni traccia della provenienza e corretta commercializzazione dei molluschi destinati alla vendita al dettaglio. Tale prassi, condotta in spregio alle disposizioni sulla tracciabilità del prodotto e sulla garanzia della sua salubrità, avrebbe così permesso al pescatore di immettere in commercio un prodotto che, occultato, sarebbe rimasto di fatto esente dai necessari ed obbligatori controlli sanitari, a discapito della sua qualità e, soprattutto, del consumatore al dettaglio che, inconsapevole, lo avrebbe acquistato ad un elevatissimo prezzo di mercato.

L’attività in questione rientra nell’incessante maglia di controlli esperiti quotidianamente dagli uomini della Guardia Costiera nell’ambito dell’intera filiera ittica, dal pescatore al consumatore finale, passando per centri di stoccaggio e venditori al dettaglio. "Questa delicata attività di controllo – dichiara il Capitano di Vascello Giuseppe Meli, Comandante della Capitaneria di porto di Ravenna – è una competenza che gli uomini della Guardia Costiera sentono propria ben oltre il dovuto impegno istituzionale. Noi tutti, per primi, siamo consumatori, ed in quanto tali riteniamo prezioso ed importantissimo il ruolo assegnatoci che conduciamo con il prezioso aiuto delle altre Istituzioni competenti, a garanzia della qualità del prodotto e della tutela del cittadino. Questi, infatti, sottolineo giustamente, soprattutto nel periodo delle festività vuole concedersi il gusto di poter consumare prodotto fresco e di qualità".

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