rotate-mobile
Cronaca

A Ravenna il 28% degli studenti rinuncia all'ora di religione: è il dato più alto in regione

Tra le scuole con le percentuali più alte di non adesione ci sono l'istituto professionale Olivetti-Calligari (66,38%) e il liceo Nervi-Severini (60%)

La Romagna si piazza sopra la media nazionale del 15,5% di quota di studenti di istituti pubblici che non si avvalgono dell'ora di religione, dalle scuole di infanzia alle superiori. La provincia di Ravenna risulta la più refrattaria, con il 28,1%, seguita da Forlì-Cesena, 19,64%, e Rimini, 15,62%. Sono i dati riferiti all'anno scolastico 2022-2023 resi pubblici dall'Unione degli atei e degli agnostici e razionalisti, Uaar, a seguito della richiesta di accesso civico presentata al ministero dell'Istruzione che ha portato alla "liberazione" dei dati sull'insegnamento di religione cattolica di tutte le scuole d'Italia.

Più nel dettaglio dei numeri, nel Comune di Ravenna tra le scuole con le percentuali più alte di non adesione ci sono l'istituto professionale Olivetti-Calligari, 66,38%, il liceo Nervi-Severini, 60%, la primaria Iqbal Masih, 43,16%. Tra quelle con percentuali più basse l'Infanzia Classe, 4,44%, mentre in provincia nessuna mancata adesione alla scuola d'infanzia Arcobaleno di Faenza. Per quanto riguarda la provincia di Forlì-Cesena, nel capoluogo tra i picchi si supera l'82% alla scuola d'infanzia Le margherite, il 63% alla primaria Manzoni, il 44% alla secondaria di primo grado Maroncelli e all'istituto tecnico Baracca. Adesione totale, invece, alle scuole d'infanzia Aeroplano, Il papavero e Pettirosso Villafranca, mentre in provincia a Tredozio su tre istituti e un'ottantina di studenti, in tre non si avvalgono dell'ora di religione. Infine a Rimini sfiora il 32% la scuola d'infanzia San Giuliano, il 39% l'istituto professionale Alberti, mentre la primaria Ferrari è al 44,62%. Adesione totale, invece, alla primaria Fortunato Grazie. (fonte: Dire).

De Carli (PdF): "Investire nell'ora di religione cattolica"

Mirko De Carli, consigliere nazionale del Popolo della Famiglia e consigliere comunale a Riolo Terme commenta il dato scolastico del calo di partecipazione studentesca all'ora di religione: “Purtroppo paghiamo il caro prezzo di anni in cui si è snaturato il senso profondo dell'educazione alla religione cattolica, si è data sempre meno importanza alla formazione di educatore all'altezza di questa responsabilità e si è raramente favorito un dialogo proficuo e costruttivo con le famiglie per far comprendere il valore decisivo del far partecipare i propri figli alle ore di educazione religiosa. Non cadiamo dunque nel trannelo, falso e ingannevole, del sempre maggiore numero di stranieri che affolla le aule scolastiche e che chiede un insegnamento diverso come 'la storia delle religioni' o similari: proprio per favorire un'accoglienza serena e pacifica di chi non è nato in Italia serve investire nell'ora di religione cattolica per rendere condiviso anche a chi non è cristiano di rito cattolico la possibilità di fare proprio quello straordinario patrimonio etico collettico che è il cattolicesimo italiano e che definisce le radici della nostra stessa civiltà. La scuola può ancora essere il terreno fertile per una reale pacificazione del paese e il rilancio forte dell'ora di religione cattolica, grazie anche ad un rinnovato protagonismo della Chiesa locale e dei suoi laici, può rappresentare un tassello decisivo di questo percorso".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Ravenna il 28% degli studenti rinuncia all'ora di religione: è il dato più alto in regione

RavennaToday è in caricamento