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Cronaca

Sportello caregiver, presentate 236 domande in un anno nel Ravennate

Fra le esigenze registrate, 87 riguardano caregiver che hanno richiesto sostegno psicologico. L'assessore: "Questo progetto ci aiuta a disegnare una città più inclusiva"

Oltre 230 domande in un anno. Questo il risultato dello sportello Caregiver, attivato il 20 settembre 2022 su iniziativa del Distretto Socio Sanitario e dei comuni di Ravenna-Cervia-Russi, inaugurando un importante servizio per coloro che si dedicano all'assistenza domiciliare di familiari o conoscenti. La sua funzione è accogliere le autocertificazioni compilate dai caregiver, valutare il loro livello di stress, fornire una consulenza a seconda dei bisogni e delle difficoltà manifestati. Le autocertificazioni vengono vagliate da un assistente sociale, che segnala i casi non ancora noti al Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi, per poi prendere in carico la situazione.

I numeri e le richieste

Nel corso del primo anno sono state presentate 236 schede, su un totale di 245 contatti. Di queste richieste, 145 erano già note ai Servizi sociali mentre le restanti 91 hanno portato alla conoscenza di nuovi casi. Si tratta principalmente di persone che si prendono cura di anziani, per l’esattezza 168, mentre le restanti si occupano di adulti (58) o minori con disabilità (19). Rilevante il fatto che 14 domande siano state presentate da soggetti non residenti nel distretto di Ravenna-Cervia-Russi, segnalando una carenza di risposte nei rispettivi comuni. Infine sono 66 le persone che hanno richiesto semplicemente informazioni.

Fra le esigenze registrate, 87 riguardano caregiver che hanno richiesto sostegno psicologico, mentre 145 persone hanno chiesto o erano già titolari di servizi di tipo territoriale; fra questi, per esempio, assistenza domiciliare, centri diurni, pasti, servizi di lavanderia o di trasporto, oppure consulenze professionali con un assistente sociale; infine 4 hanno chiesto una consulenza fisioterapica. Questo approccio pratico può includere sopralluoghi domiciliari per fornire indicazioni operative che migliorano la vita quotidiana dei caregiver.

A presentare le domande, attualmente, sono stati 75 uomini e 170 donne, a dimostrazione che il lavoro di cura è sbilanciato verso il genere femminile. Di tutte le schede processate, 202 autocertificazioni hanno richiesto una risposta da parte dei servizi e la pianificazione di interventi domiciliari. Questi dati indicano la rilevanza dello Sportello Caregiver  nel supportare coloro che si occupano di garantire assistenza e supporto al domicilio, ma evidenziano anche la varietà e l'ampiezza dei bisogni della comunità e consegnano solo una stima dei pazienti in condizioni di non autosufficienza che hanno necessità di cura.

“In un quadro normativo pur carente - afferma l’assessore ai Servizi sociali Gianandrea Baroncini - abbiamo cercato di creare uno strumento utile di sostegno alle tante famiglie che anche nella nostra città assumono il ruolo fondamentale dei caregiver familiari, in particolare conviventi, che vogliono essere tutelate e sostenute adeguatamente nel loro compito di cura. In un paese con l’indice di vecchiaia tra i più alti d’Europa, con una cronicità sempre più diffusa e una percentuale di disabilità in aumento, il ruolo del caregiver assume un’estrema rilevanza sociale. Questo progetto, e tutte le azioni migliorative che ne potranno derivare, ci aiuta a disegnare una città più inclusiva, capace di dedicare un spazio specifico di formazione e di accompagnamento all’impegno di cura quotidiana che le famiglie svolgono”.

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