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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Alfonsine

A tre mesi dal tornado il grido d'allarme dell'imprenditore: "Casa e ristorante distrutti, non so come ripartire"

Dopo 3 mesi, "ancora nessun aiuto economico è stato ricevuto e non si è vista neanche un minimo di vicinanza da parte delle istituzioni. Invisibili, ecco cosa siamo. Invisibili, in mezzo alla disgrazia che ci è capitata"

Sono tante le attività e i cittadini che hanno subito danni anche molto ingenti durante il fortunale dello scorso 22 luglio, quando un tornado devastante si è abbattuto nel Ravennate. Una delle zone più colpite è stata quella di Alfonsine, e tra le attività che hanno riportato danni più ingenti c'è sicuramente il ristorante-piadineria 'Le Spighe': l'edificio di via Raspona, infatti, è stato danneggiato fortemente dal tornado, così come la casa del titolare Andrea Ricci Maccarini posta proprio di fianco al locale.

Devastato il ristorante "Le Spighe" ad Alfonsine

E oggi, a più di tre mesi dallo sfortunato evento, è lo stesso titolare a lanciare un appello sui social per "fare luce sulla situazione e illustrare quello che sto passando. Il 22 luglio - scrive l'imprenditore - la mia casa e la mia attività adiacente sono state distrutte dalla terribile tromba d’aria che si è abbattuta sulla zona, portando via in pochi minuti tutto quello che in una intera vita era stato costruito. Dopo 3 mesi, ancora nessun aiuto economico è stato ricevuto e non si è vista neanche un minimo di vicinanza da parte delle istituzioni. Invisibili, ecco cosa siamo. Invisibili, in mezzo alla disgrazia che ci è capitata. Siamo qui immobili. Non sappiamo come rialzarci, abbiamo paura di non farcela".

"Dieci anni fa abbiamo deciso con grande gioia di offrire agli altri quel che più ci piace: il cibo da noi preparato, le nostre braccia aperte, la campagna accanto a casa - racconta Ricci Maccarini - C’era anche il mio babbo ad aiutare - cuoco nella vita, che amava questo mestiere - e che è venuto a mancare poco tempo fa, come mia madre. Quel che è successo quel 22 luglio è qualcosa di difficile da spiegare. Ci è mancato il respiro: in pochissimi istanti, questo nostro sogno che eravamo riusciti a intraprendere insieme alla mia famiglia e a far crescere insieme a tutte le persone che ci hanno sostenuto negli anni è stato scoperchiato, spazzato via. Sono stati attimi, il vento a 130 chilometri orari ha spostato e gettato lontano mattoni e tegole, ha piegato il ferro, ha divelto gli alberi".

"Dal comune di riferimento - spiega Ricci Maccarini - sono stato addirittura invitato ad abbandonare la mia casa perché ritenuta pericolante, senza avere però nessun altro posto dove andare. Al momento, non disponendo delle risorse per ripartire, sono senza lavoro, con mezza casa distrutta e acqua che filtra dal tetto. I clienti del locale non si vedono più. Il posto al coperto che utilizzavo nelle giornate fredde per servire i nostri piatti non esiste da quel 22 luglio e nessuno è disposto a mangiare all’aperto".

Il ristoratore, che a luglio aveva anche aperto una raccolta fondi con un obiettivo di 30mila euro, chiede un aiuto per poter provare a ripartire: "Per favore, ve lo chiedo con il cuore, datemi una mano a ricordare che ci sono anche io e che un aiuto in questa situazione è più che necessario". E c'è chi sui social lancia qualche proposta, come il consigliere ravennate Filippo Donati, titolare dell'hotel Diana: "Proporrei di rispolverare uno degli aperitivi benefici del Diana, poi muoviamo un po' di opinione pubblica. Conosco Andrea Ricci Maccarini da tempo, è un uomo buono e una brava persona, oltre che un gran lavoratore. Hotel Diana a disposizione".

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