La truffa dell'esame di guida: prima ingaggiavano un sostituto, poi "smarrivano" la patente
Sarebbe andato tutto liscio, se non fosse stato per la polizia stradale che si è insospettita dopo una serie di accertamenti su alcune patenti
Una truffa in piena regola e praticamente perfetta quella architettata da un 30enne pakistano che “operava” nelle scuole guida e nelle motorizzazioni di Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Una truffa, però, finita in un’aula di tribunale.
Il 30enne si presentava agli esami di guida, sia di teoria che di pratica, con i documenti delle persone che lo avevano ingaggiato, con l’unica eccezione che, su di essi, c’era la propria foto. Ed era pure bravo, perché gli esami li superava sempre.
Una volta ottenuta la patente, i “clienti” del truffatore denunciavano la scomparsa del documento di guida. Veniva quindi stampato un duplicato, stavolta con la foto corretta. Sarebbe andato tutto liscio, se non fosse stato per la polizia stradale di Bergamo, che si è insospettita dopo una serie di accertamenti su alcune patenti.