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Cronaca Lugo

Duemila chilometri in bici da Istanbul a casa: il viaggio di Andrea tra disavventure e luoghi meravigliosi

In sella alla sua bici ha attraversato mezza Europa tra "inconvenienti di ogni tipo". E' riuscito a completare il viaggio in 8 giorni, ma "per giorni sono stato isolato dal mondo"

Fatica, ferite, inconvenienti di ogni tipo, ma anche luoghi meravigliosi, ospitalità e una sfida da portare a termine. Tutti questi elementi sono alla base dell'ultima avventura portata a termine da Andrea Pizzichillo, 26enne lughese, che in sella alla sua fedele bicicletta ha percorso un viaggio di duemila chilometri da Istanbul a Lugo. "Un viaggio che pianificavo da un annetto, un ritorno a casa in bici da Istanbul", racconta Andrea. Non era per lui la prima impresa di questo tipo. Eppure quel percorso accuratamente studiato era destinato a mutare all'ultimo minuto. 

Infatti a seguito degli incendi che hanno colpito la Grecia nelle ultime settimane, il giovane lughese ha dovuto modificare i propri piani. "Ho appreso dell'impossibilità di percorrere l'itinerario che avevo prestabilito il giorno stesso della partenza in aereo". Andrea però non si tira indietro, non vuole rinunciare alla sua impresa. Il 25 agosto vola nella capitale della Turchia e intanto studia un nuovo percorso per fare ritorno a casa. Appena atterrato monta la sua bici e parte da Istanbul. Il suo piano è quello di completare il viaggio in 8 tappe, fermandosi mar di Marmara, sulla costa meridionale della capitale, per poi attraversare Bulgaria, Serbia, Croazia, Slovenia e compiendo infine le ultime due tappe in Italia.

Il viaggio in bici di Andrea da Istanbul a Lugo

Ma anche le sfide meglio pianificate riservano insidie nascoste. "Mi sono capitati inconvenienti di ogni tipo", confessa Andrea. "Da metà viaggio ho iniziato a soffrire per delle piaghe sulle gambe e per delle forti tendiniti". La fatica e il dolore sono state solo una parte delle difficoltà affrontate dal romagnolo. Durante il viaggio gran parte dei raggi della sua bici si sono rotti, in Turchia le ruote si sono forate due volte e le condizioni delle strade da percorrere, specialmente nella prima fase dell'itinerario, erano tutt'altro che buone. E in Turchia a farlo pedalare forte ci hanno pensato anche i tanti cani randagi presenti nelle strade. A questo va aggiunto che Andrea ha compiuto la maggior parte dell'itinerario senza internet. La solitudine dovuta alla mancanza di copertura telefonica, è stata una delle insidie peggiori che Andrea ha dovuto affrontare: "Sono stato isolato dal mondo. Mi sentivo completamente abbandonato".

Il più delle volte il giovane lughese ha completato le sue tappe fermandosi a dormire in tenda o nel suo sacco-bivacco, ma in certi casi fermarsi a campeggiare era impossibile e quindi si è rivolto agli ostelli presenti in zona. Lungo il percorso sono tanti gli elementi che hanno colpito Andrea. "Con il mio viaggio ho compiuto quella che viene chiamata la 'rotta balcanica'. Alle dogane ho visto tantissime persone a piedi e file interminabili di auto", spiega il lughese. Tanti sono stati però anche gli aspetti positivi: dalla "grande ospitalità che ho trovato in Turchia, dove nei bar mi hanno offerto l'acqua" alla bellezza dei luoghi che ha visitato. "Mi ha affascinato entrare in posti sempre diversi, con paesaggi e culture che mutavano man mano che mi spostavo. Dalle moschee della Turchia, alle chiese ortodosse e poi cattoliche dei Balcani".

Nell'ultima parte del suo viaggio Andrea ha anche attraversato la Slovenia colpita, proprio come la Romagna, dalle alluvioni. "Non ho attraversato le zone più colpite, ma mi sono imbattuto in enormi campi pieni d'acqua, e ho trovato strade parzialmente bagnate". Il dolore alle gambe man mano che i chilometri scorrono si fa sempre più forte, ma stringendo i denti Andrea completa la sua missione: "Sono riuscito a fare il viaggio in otto giorni, anche se ho patito molto". Un percorso di duemila chilometri, con 13-14mila metri di dislivello. 

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