rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
RavennaToday

Minichini (LpRa): "La sicurezza è quella percepita dal cittadino, non i numeri"

"E’ inutile ogni forma di rassicurazione che indica Ravenna e le sue frazioni come località calme e tranquille"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

L'assessore Martina Monti sa bene la stima che ho per la persona e per il ruolo che riveste, per cui la invito a una riflessione sulla sua risposta data in consiglio comunale giovedì 13 settembre scorso. Lasciamo da parte le statistiche e trattiamo l'argomento nell'ottica della percezione del cittadino, che vive il territorio ove si svolge il proprio quotidiano e che è basata su dati certi e reali. Se Ravenna è entrata nei piani alti della classifica non è perché lo dice una statistica, ma per gli episodi verificatisi in un determinato periodo preso in esame. Non sto qui a enunciarli tutti, mi limito a quelli che hanno fatto più scalpore: rissa via Cavour, rissa Fornace Zarattini, episodio di Pasqua, sparatoria Ponte Nuovo. Indubbiamente, si potrà obiettare che questi sono eventi all'ordine del giorno nelle aree metropolitane, ma Ravenna, solo come capoluogo, conta poco più di 100.000 abitanti e quattro eventi del genere in un breve periodo denotano un salto di qualità delinquenziale senza precedenti, che non può passare come si vorrebbe far credere. Se a questi eventi in città aggiungiamo anche tutto ciò che riguarda episodi di microcriminalità anche nei lidi e nelle frazioni dell'entroterra, quali: scippi, borseggi, rapine, accoltellamenti vari, spaccio di sostanze stupefacenti, risse tra fazioni di stranieri, furti di ogni genere, prostituzione, eccetera, il cittadino percepisce, esclusivamente, che il suo territorio non è più sicuro come lo era un tempo. E' inutile ogni forma di rassicurazione che indica Ravenna e le sue frazioni come località calme e tranquille, d'altronde chi amministra il territorio questo è il messaggio che deve far pervenire per non creare nell'opinione pubblica allarmismi di sorta. Ciò non vuol significare che a Ravenna e frazioni negli anni passati non sia mai successo niente, ma sono stati episodi rientranti in quelli che la scienza che studia la microcriminalità li definisce fisiologici. Diciamolo con tutta franchezza, senza additare alcuno di negligenza, che i moti rivoluzionari nei Paesi del Nord Africa hanno avuto riflessi anche a Ravenna, che si è fatta trovare impreparata con i flussi di immigrazione clandestina. Certo, si può affermare che in materia di ordine e sicurezza pubblica è lo Stato che deve provvedere, ma ciò non preclude che sindaco e assessore che ne ha delega specifica adottino procedure e provvedimenti adeguati a prevenire, contrastare e reprimere qualsiasi atto criminale sul territorio di competenza. Non bisogna dimenticare che il controllo del territorio è compito precipuo della Polizia Municipale, che lo effettua secondo gli indirizzi del sindaco e dell'assessore alla sicurezza. In Giunta c'è un vicesindaco, che del "Vigile di Quartiere" ne ha fatto il proprio cavallo di battaglia nella campagna di ben due consultazioni elettorali con l'allora sindaco Mercatali, come mai non si è mai fatto sentire, oggi, su questo argomento? Da più parti, anche da me, è stata sollecitata la richiesta di intervento dell'esercito, per affiancare le forze di polizia in un capillare controllo del territorio. Ahimè, motivi di orgoglio hanno sempre respinto questa ipotesi, che a gioco lungo si è rivelata invece come intento meritevole di considerazione.

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Minichini (LpRa): "La sicurezza è quella percepita dal cittadino, non i numeri"

RavennaToday è in caricamento