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Martedì, 30 Aprile 2024
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Capanni balneari, Esposito (FdI): "Sono una parte fondamentale della nostra storia. Tuteliamoli"

"Si parla impropriamente di presunte incompatibilità ambientali per la presenza dei capanni quando invece gli stessi hanno contribuito fattivamente alla salvaguardia dell’ecosistema"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

I capanni balneari presenti da più di un secolo sulla spiaggia Ravennate fanno parte di una antica tradizione unica sul territorio nazionale, che merita di essere tutelata e protetta. Visto che nonostante lo scorso 19 settembre sia stato votato all’unanimità un Ordine del Giorno che riconosceva nei capanni un patrimonio storico da difendere, oggi invece la stessa amministrazione che ne proponeva la tutela ha emesso un’ordinanza per demolirli. Inoltre molti articoli di stampa evidenziano come siano i proprietari ad occuparsi della demolizione dei capanni con mezzi di fortuna e con grave rischio per la propria e l’altrui incolumità e sicurezza. Lontani da qualsiasi normativa in tema di sicurezza.

Considerato che si parla impropriamente di presunte incompatibilità ambientali per la presenza dei capanni quando invece gli stessi hanno contribuito fattivamente alla salvaguardia dell’ecosistema ed in particolare:
- delle dune costiere e dei relitti di duna tra i vari stabilimenti. Infatti la presenza dei capanni ha contribuito all’accrescimento ed alla salvaguardia delle dune stesse.
- delle spiagge libere. Infatti la presenza dei capanni ha contribuito all’esistenza delle spiagge libere e quindi della gratuita e libera fruizione delle stesse.
- dell’ambiente. Infatti i capannisti svolgono un importante ruolo nella pulizia e nella salvaguardia di zone che se lasciate deserte potrebbero divenire presto soggette a degrado e scarico di rifiuti.

Insomma un unicum ambientale, paesaggistico e architettonico a cui la nostra Gente è legata, un insieme di valori culturali e sociali con cui i Ravennati hanno per decenni armoniosamente convissuto. 

Tutto ciò premesso si chiede al Sindaco ed alla Giunta di conoscere se: L’ordinanza di abbattimento sia stata emessa dopo aver effettuato la necessaria procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e della Delibera di Giunta Regionale 1174/2023. Di conoscere quali sono nel Piano di Stazione “Pineta San Vitale e Pialasse di Ravenna” e nelle normative Rete Natura 2000, i punti che obbligano espressamente alla demolizione dei capanni e perché le demolizioni vengano eseguite, così come è stato in passato, con ingresso nel cantiere del “Parco Marittimo” di persone estranee con mezzi propri, in modalità “ fai da te” e senza il rispetto delle più elementari normativa di sicurezza sul lavoro. Perché per anni il Comune di Ravenna ha inviato i moduli di pagamento e riscosso il canone della concessione, anche quando scaduta? Sulla base di quale principio giuridico ha operato in questo modo? Se la Delibera di Giunta 44755/2024 del 27.02.2024 a seguito di Ordine Del Giorno avente ad oggetto “ Per riconoscere e valorizzare i capanni balneari storici quale patrimonio culturale di Ravenna e della Romagna” approvato con Delibera n. 118/2023 abbia lo scopo di tutela e conservare i capanni allo stato attuale “ come sono, dove sono” valorizzandone il valore storico, paesaggistico, architettonico, culturale e antropologico o limitarsi a ricostruzioni posticce fuori dalla realtà e dal contesto paesaggistico originario. 

Renato Esposito - consigliere Fratelli d’Italia

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