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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Fusignani (Pri Emilia-Romagna): "Elevare la qualità della politica allargando le basi della democrazia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il Paese ha necessità di riforme ma queste devono dare modo ai cittadini di essere sempre più protagonisti e non semplici spettatori. Per questo anche la riforma istituzionale proposta dal Governo Meloni non è condivisibile perché va nella direzione, peraltro già intrapresa da tempo, di restringere gli spazi della democrazia e della partecipazione dei cittadini alla 'res publica' anziché allargarli. Dopo l'abolizione delle province, rimaste in un limbo indecifrabile, la riduzione del numero dei parlamentari e soprattutto l'eliminazione delle preferenze dalle schede elettorali, questa riforma concentra il potere in un numero sempre più ristretto di mani. Ciò non va bene, e ce lo dimostra la crescente disaffezione degli elettori dalle urne. La cattiva politica non si combatte con il premierato, ma allargando la base del consenso. E per farlo va premiata la rappresentatività, che solo una democrazia parlamentare può garantire. È necessario promuovere una crescita di livello degli eletti in ogni istituzione, e questo si ottiene con la selezione di coloro che ci rappresentano.

Quindi occorre, in primo luogo, reintrodurre le preferenze nelle consultazioni elettorali dove oggi i nomi di coloro che saranno eletti viene calato dall'alto. Per favorire la rappresentatività, poi, bisogna reintrodurre il sistema proporzionale, magari con uno sbarramento al 4% alla tedesca. È necessaria anche una riforma che riordini il sistema istituzionale degli enti locali in un Paese dove non hanno senso oltre 8000 comuni, oltre 100 province e regioni che andrebbero ridefinite in attribuzioni e perimetri. E allora si pensi ad accorpare i comuni perché le semplici unioni non servono né a snellire il peso istituzionale né soprattutto a rendere efficiente l’azione amministrativa. Lo stesso vale per le province che vanno tolte dal limbo in cui sono state relegate e a loro vanno attribuiti compiti e finanziamenti, magari sempre più in un’ottica di area vasta che metta in valore un’entità romagnola.

Eugenio Fusignani, segretario Federazione Regionale Emilia- Romagna PRI

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