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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Hera, Vandini (M5S): "I faraoni sono anche qui"

Era lo scorso maggio quando raccontammo che il 27 Aprile precedente si era tenuta l’assemblea Ordinaria di Hera con all’ordine del giorno la “deliberazione in merito alla politica di remunerazione”.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Era lo scorso maggio quando raccontammo che il 27 Aprile precedente si era tenuta l’assemblea Ordinaria di Hera con all’ordine del giorno la “deliberazione in merito alla politica di remunerazione”. Purtroppo sul sito di Hera non era possibile accedere al Rendiconto Sintetico delle votazioni ma circolava voce che alcuni sindaci di piccoli comuni avessero timidamente chiesto una revisione, almeno simbolica, delle indennità dei dirigenti visti i tempi di vacche magre. Già allora si raccontava che il Presidente di Hera si fosse addirittura sentito offeso da tale richiesta. Facciamo un breve riepilogo:

-    Il fantastico duo a capo di Hera “Tommasi-Chiarini” percepisce 810.000 Euro annui (che con l’aggiunta di premi, contributi, benefit costano attorno al milione e mezzo). Questi sono soldi che gli forniamo gentilmente con le nostre bollette e con gli incentivi dello stato, sempre da noi pagati. A quel costo occorre aggiungere i compensi del vice presidente e dei consiglieri di amministrazione, compensi che si aggirano mediamente sugli 80.000 euro e che spesso si vanno ad aggiungere ad altri compensi, perchè, almeno nei casi dei consiglieri, gli stessi ricoprono più incarichi in società diverse, società spesso in conflitto di interessi le une con le altre.

Lo scorso maggio ho dunque fatto un’interrogazione per sapere quale fu il voto del nostro Sindaco il quale non perde occasione per parlare di sacrifici, equità e tagli. Ad oggi non ho ancora ricevuto risposta nonostante il regolamento del Consiglio Comunale preveda che alle interrogazioni essa vada data entro 30 giorni. Leggendo i giornali di ieri ho saputo che il medesimo tema è stato sollevato anche dai sindaci di Cesena, Forlì e Rimini i quali si sono espressi sulla nostra linea d’onda, cosa completamente in contrasto con quanto detto dal nostro Sindaco Matteucci il quale ha affermato che “stiamo parlando di manager ottimi, già sottopagati e che producono risultati eccellenti.” La completa mancanza di rispetto nei confronti dei Consiglieri Comunali, pare meno importanti di un’intervista sul giornale, i quali possono evidentemente aspettare i comodi del Sindaco prima di avere risposte, sempre che queste arrivino, passa per un momento in secondo piano rispetto al tema centrale.

I manager Hera, sono ottimi e quindi meritano stipendi faraonici, e i cittadini che restano senza lavoro e senza stipendio, sono forse incapaci e quindi meritevoli di subire i risvolti negativi di questa crisi?

Nessuno in questa sede mette in dubbio le competenze dei vertici di Hera, ma se devono essere fatti dei sacrifici, questi, devono coinvolgere tutti, soprattutto chi ha la fortuna di percepire stipendi da nababbo. Dov’è lo spirito dell’equità sociale, tipico della sinistra, nelle parole e nelle azioni del nostro Sindaco?

Ormai è chiaro, Hera è il simbolo della casta politica: intoccabile, aggrappata a vecchi privilegi non più sostenibili e ipocrita. Ora è sempre più evidente per quale motivo una certa parte politica faccia carte false per inserire uomini di partito (e di fiducia) nelle posizioni dirigenziali della nostra multi utility, lo scopo principale è mantenere questo ufficio di collocamento per ex politici, mantenere lo status quo. Questa per  il PD ravennate è l’unica strada che mai deve essere abbandonata.
La prossima volta che il nostro Sindaco racconterà ai cittadini ravennati di manovre di bilancio da “lacrime e sangue” e di sacrifici,  spero che tutti ricorderanno quanto successo con Hera, quel mondo dorato dove tutto splende alla faccia di chi paga.
 

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