rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Sosta a Marina, Ancisi (LpR): "Vi mostro errori e contraddizioni del sindaco"

Consapevole della difficoltà, in questa città, di far giungere ai cittadini le verità dei fatti rispetto alla schiacciante pubblicistica di regime, non rinuncio a dimostrare gli errori

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Consapevole della difficoltà, in questa città, di far giungere ai cittadini le verità dei fatti rispetto alla schiacciante pubblicistica di regime, non rinuncio a dimostrare gli errori e le contraddizioni contenute nella conferenza stampa indetta  - come se non avesse già avuto abbastanza spazio - dal sindaco per illustrare “le ragioni dell’ordinanza che regola la sosta nello stradello retrostante gli stabilimenti balneari”, quasi a replicare, su alcuni punti, senza nominarmi, alle posizioni che ho espresso al riguardo.

Premetto che ho condiviso, limitatamente alle auto, “la ragione principale di questa ordinanza”  che, dice il sindaco, “attiene alla sicurezza delle persone: il parcheggio selvaggio non può essere tollerato se arriva al punto da impedire l’accesso ai mezzi di soccorso”. Proprio per questo continuo a chiedere perché l’ordinanza, valendo 24 ore, venga applicata solo di giorno e non di notte, quando, in occasione delle feste da ballo, e con ben altri problemi di sicurezza, centinaia e centinaia di auto sostano selvaggiamente dappertutto, impedendo il passaggio delle ambulanze. Ho dimostrato che la polizia municipale non lo fa nemmeno quando le viene esplicitamente richiesto dai cittadini, nemmeno quando una pattuglia è al lavoro sul viale litoraneo. Solite storie di ordinanze che discriminano figli e figliastri e di “protezioni” e “non protezioni”.

Per le moto, il problema è che l’ordinanza non prevede spazi loro riservati nelle limitate aree di sosta degli stabilimenti balneari, in genere organizzate per la sosta delle auto. Fino a ieri non potevano parcheggiare, insieme alle bici, su tutto il viale delle Nazioni. Oggi, il contrordine compagni assicura che possono sostare praticamente su tutto il viale dalla parte del litorale e dalla parte dei campeggi “sulla fascia sterrata compresa fra il percorso pedonale e le recinzioni a delimitazione delle proprietà private in viale delle Nazioni nel tratto compreso tra viale C. Menotti e via Rivaverde”. Ma il 16 maggio scorso, il servizio Mobilità del Comune, negò, a mia richiesta, richiamando l’art. 80 del regolamento di polizia municipale, che questo fosse possibile, affermando che anche le bici e le moto “debbono parcheggiare nelle aree predisposte”, che in viale delle Nazioni non esistono ancora. Si spera che ogni agente di polizia municipale, opportunamente catechizzato, rinfoderi il blocchetto delle multe quando vede bici e moto parcheggiate liberamente e non in aree segnalate. Ma solo nella repubblica delle banane la polizia municipale è governata in questo modo.

Infine, non si tratta di “fare ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica” se non si è “d’accordo con l’ordinanza” (dice il sindaco), bensì di fare ricorso (gratuito) al sindaco stesso, entro 30 giorni, se non si è d’accordo sulle ragioni della “multa”. Il sindaco ha cinque anni per decidere sul ricorso. In caso negativo (cioè l’emissione di un’ordinanza/ingiunzione), si può successivamente ricorrere al Giudice di Pace entro 30 giorni. Nel frattempo, la “multa” è sospesa. Nel caso delle moto, il ricorso può essere giustificato dalla mancanza di spazi di sosta loro riservati e, caso per caso, dalla segnaletica eventualmente carente: motivazione che, se esistente, può valere anche per le auto. Meglio se con documentazione fotografica.
 

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sosta a Marina, Ancisi (LpR): "Vi mostro errori e contraddizioni del sindaco"

RavennaToday è in caricamento