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Elezioni, Bucci (La Pigna) contro Matteucci e Mingozzi: "Sfascisti del Candiano"

Da Matteucci e Mingozzi "fiumi di parole con le quali questa coppia da troppo tempo tiene bloccata l’Autorità Portuale di Ravenna nei progetti di escavazione del Candiano, congelando di fatto oltre 200 milioni di euro di investimenti"

‘La Pigna per la rinascita di Ravenna’ presenterà a breve un ordine del giorno in consiglio comunale affinché la Giunta approvi entro il mese di febbraio uno dei tre interventi proposti dal presidente dell'autorità portuale Galliano Di Marco al tavolo tecnico romano, sull'escavo del Candiano. "E’ tempo di Festival e la coppia Matteucci e Mingozzi mostra di essere come i Jalisse, diventati famosi con la loro canzone vincitrice a Sanremo nel 1997, dal titolo “Fiumi di Parole” - ironizzano il candidato sindaco Maurizio Bucci e il suo braccio destro Giuseppe Roccafiorita -. Fiumi di parole con le quali questa coppia da troppo tempo tiene bloccata l’Autorità Portuale di Ravenna nei progetti di escavazione del Candiano, congelando di fatto oltre 200 milioni di euro di investimenti".

"Finanziamenti che, in una crisi economica così drammatica come quella attuale, darebbero non solo maggior fiducia per lo sviluppo del porto di Ravenna nel prossimo futuro, ma di sicuro creerebbero un forte indotto con nuova occupazione, quindi un rilancio dei consumi e un beneficio anche a livello di entrate fiscali nazionali e comunali - osservano gli esponenti de "La Pigna" -. Investimenti più che mai necessari in una città e in un territorio che a causa degli interventi speculativi degli ultimi decenni, e dell’assenza di politiche che favorissero lo sviluppo, vede oggi la chimica in forte crisi con preoccupanti scenari (come mostra la vicenda Versalis), un turismo sempre più ridotto e senza prospettive per il futuro, un settore importante come l’oil & gas in profonda crisi e un comparto come quello dell’edilizia in forte affanno (con importanti colossi cooperativi come Acmar e Iter in concordato). A tutto ciò, inoltre, si aggiunge anche l’alto costo di imposte e servizi comunali".

"In realtà l’astio di Matteucci e Mingozzi verso Di Marco è iniziato quando l’Autorità Portuale ha troncato le locazioni milionarie per le casse di colmata di Sapir e dopo aver osato espropriare i terreni di Sapir per svuotare le casse di colmata e iniziare i dragaggi - attaccano Bucci e Roccafiorita -. Quindi la loro unica preoccupazione, come quella di alcuni finti oppositori che fanno sponda del Pd, è quella di liberarsi di Di Marco per nominare un nuovo presidente che esegua fedelmente, senza fare storie, le disposizioni e gli ordini al servizio degli interessi del ‘Partito della Distruzione’. Se il cervese Michele De Pascale, funzionario di partito e attuale candidato a sindaco del Pd, è “l’antifascista del Candiano”, Matteucci e Mingozzi si possono definire come gli “sfascisti del Candiano”".

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