La scorsa primavera l'intero tratto viario di via Stradone, dalla rotonda Germania fino a Porto Fuori, è stato interessato da lavori di manutenzione. Nei giorni scorsi lo stesso tratto è stato oggetto del medesimo intervento. A questo punto il cittadino è desideroso di conoscere quali potrebbero essere le motivazioni della ripetizione dei lavori dopo circa sei mesi. Usura anticipata del manto stradale? Lavori precedenti non eseguiti a regola d'arte? Sono state fatte le dovute verifiche e i collaudi al termine dei lavori? Con quale esito? Pura curiosità, null'altro. Sta di fatto che mentre s'interviene più volte, a distanza di così poco tempo sullo stesso tratto viario, via Marabina continua a costituire fonte di pericolo per l'ignaro utente della strada. Eppure i lavori sarebbero già dovuto essere stati eseguiti, poiché è noto che interventi con utilizzo di asfalto sono considerati ottimali quando eseguiti nei mesi caldi. Il condizionale è d'obbligo poiché questa "carraia" potrebbe aspettare anche un altro anno prima di essere messa in sicurezza. Carraia virgolettata, significando che tale è diventata dopo oltre due anni di mancata manutenzione. Desta stupore che solo via Ravegnana e via Stradone sono state considerate strade a maggiore densità di traffico. Corre l'obbligo, pertanto, di ricordare all'assessore Corsini, qualora se ne fosse dimenticato, che la via Marabina è una delle tante strade comunali che collegano le località con la città non a maggiore ma ad altissima densità di traffico. Non so con un terzo di centomila euro stanziati (considerato che una parte è destinata a sistemare i parcheggi del lungomare) cosa si riuscirà a fare, di certo non ci accontenteremo di quattro badilate di asfalto giusto ad appagare l'occhio ma non a risolvere in modo definitivo le insidie. Ricordo ancora all'assessore Corsini che a breve inizierà la stagione delle piogge e delle nebbie per cui i cittadini di Lido di Dante e quelli che si affacciano sulla predetta arteria vorrebbero percorrere via Marabina senza patemi d'animo e far ritorno a casa incolumi. Non lesino critiche al locale comitato cittadino che, finito il periodo estivo ossia quello definito per antonomasia dell'alligalli, col suo silenzio dimentica che a Lido di Dante c'è una comunità con i noti problemi quotidiani da affrontare.