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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Conselice

Aviaria nell'allevamento, centinaia di animali abbattuti: "E' necessario riformare la legge"

La presidente di Lndc Animal Protection: "Questo modo di gestire la sanità animale non può essere più tollerato e accettato - continua l'animalista - Anche alla luce del nuovo quadro costituzionale, avvenuto con la modifica dell’articolo 9, è necessario riformare la legge"

Nei giorni scorsi a Lavezzola sono stati abbattuti centinaia di volatili dopo l'accertamento di un caso di positività al virus dell'influenza aviaria all'interno dell'allevamento Fenati. Nella piccola frazione è scoppiata la polemica e amici e animalisti si sono riuniti in presidio per impedire l'abbattimento. Anche Lndc (Lega nazionale per la difesa del cane) Animal Protection è intervenuta sul caso: "L’ennesima tragedia a danno di animali innocenti - commenta la presidente Piera Rosati - Questo infatti è ciò che prevedono il D. Lgs. 9/2010 e il Regolamento UE 2020/687 per limitare la diffusione della malattia ad altri allevamenti e ad animali selvatici. Questo caso del ravennate è solo l’ultimo, in ordine cronologico, ma queste esecuzioni vengono effettuate continuamente e da ottobre 2021 a oggi sono stati uccisi oltre 18 milioni di animali sulla base di questa norma. La cosa più scioccante è che basta un solo caso di positività per far scattare lo sterminio di massa di migliaia di animali. I test non vengono infatti effettuati su tutti gli esemplari per sopprimere, eventualmente, solo quelli infetti, ma si uccide indiscriminatamente. L’unica eccezione viene fatta per gli animali protetti, che hanno avuto la fortuna di nascere della specie giusta per essere risparmiati".

“Questo modo di gestire la sanità animale non può essere più tollerato e accettato - continua l'animalista - Anche alla luce del nuovo quadro costituzionale, avvenuto con la modifica dell’articolo 9, è necessario riformare la legge e le procedure che riguardano la gestione dei casi di influenza aviaria perché ogni animale va tutelato in quanto individuo. Non è possibile considerare sempre gli animali come un insieme unico e sterminarli solo perché c’è un caso positivo. Allo stesso tempo, ognuno di noi può fare la propria parte smettendo di alimentare la compravendita di carne e di animali vivi - come ad esempio quelli a scopo ‘ornamentale’, come se fossero statuine e non esseri senzienti - in modo che gli esemplari presenti in questi allevamenti siano sempre meno, riducendo quindi anche la possibilità di contrarre il virus dell’aviaria ed essere drasticamente uccisi".

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