rotate-mobile
Cronaca

Trivelle, azione dimostrativa di Greenpeace al largo di Marina di Ravenna

La piattaforma Agostino B, per Greenpeace, "è una delle più inquinanti tra quelle monitorate"

Mobilitazione degli attivisti Greenpeace in azione alla piattaforma Agostino B, al largo di Marina di Ravenna, per sensibilizzare sul referendum del 17 aprile. Gli attivisti, spiega l'associazione, hanno aperto sulla piattaforma due striscioni: "Stop trivelle" e "17 aprile vota Sì". Greenpeace ha annunciato di aver presentato in 30 procure della Repubblica un esposto contro le "trivelle fuorilegge", oggetto di un rapporto pubblicato dall'associazione il 3 marzo. Rapporto che per Greenpeace, "ha reso pubblici per la prima volta i piani di monitoraggio di 34 impianti di proprietà di Eni, svelando che in tre casi su quattro questi impianti non operano nel rispetto degli standard di qualità ambientale stabiliti dal Ministero dell'Ambiente".

GUARDA IL VIDEO DELL'INTERVENTO

La piattaforma Agostino B, per Greenpeace, "è una delle più inquinanti tra quelle monitorate". Con questo esposto Greenpeace "invita le autorità competenti – in applicazione del principio di precauzione comunitario – a intervenire per verificare la correttezza e completezza delle analisi ambientali svolte sulle piattaforme e la commestibilità delle cozze in questione, messe in commercio da anni senza alcuna indicazione specifica che permetta ai consumatori un acquisto consapevole". "Le circa 90 piattaforme interessate dal quesito referendario sono strutture vecchie e improduttive, che versano spiccioli nelle casse pubbliche, impiegano pochissimi lavoratori – 70 stando al ministro Galletti – e che per contro spesso inquinano, e molto. Votando Sì al referendum del 17 aprile possiamo liberare il mare da queste vecchie carrette, senza alcun danno per il Paese", dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.

No Trivelle, l'azione dimostrativa di Greenpeace

MINGOZZI - Secondo il vicesindaco di Ravenna, Giannantonio Mingozzi, il blitz si ritorcerà contro Greenpeace. "L''atteggiamento di Greenpeace - ha spiegato all'agenzia Dire - che, con le sue incursioni alle piattaforme, crede di sostenere il referendum contro le estrazioni, questa volta otterrà l'effetto contrario". Infatti "gran parte degli italiani hanno capito che questa consultazione è inutile e pericolosa per i tanti posti di lavoro che mette a rischio, per gli investimenti che si cancelleranno e per la qualita'' tecnologica e della ricerca che subiranno un colpo mortale". Mingozzi ha ribadito insomma che "le nostre piattaforme creano vere e proprie aree di ripopolamento e di rispetto dell''ambiente marino che tutta Europa ci invidiano", per cui "vanno difese e con loro il lavoro e la capacita'' imprenditoriale che offrono a tutto il mondo". Contro ogni "catastrofismo, informazione parziale e tendenziosa e illusione di poter vivere subito di energie alternative".

LA CONDANNA DELLE AZIENDE - "Ancora una volta assistiamo a un gesto illecito e provocatorio da parte di un'associazione che senza il minimo scrupolo e in spregio a ogni supporto scientifico, attacca l''estrazione di gas in Adriatico", commenta l'associazione ravennate degli operatori nell''offshore petrolifero (Roca). Il presidente Franco Nanni ha espresso una "dura condanna" del blitz. "A costoro - ha tuonato Nanni- che possono permettersi il lusso di solcare i mari per affiggere manifesti, quando invece sono in ballo migliaia di posti di lavoro, devono essere ricordate le leggi che regolano l''approdo alle piattaforme, fonte di produzione energetica per il Paese". Da qui la condanna del gesto da parte delle aziende del settore, composte da soci, dirigenti, lavoratori e famiglie, che "continueranno a sostenere la richiesta di astensione dal referendum, affinche'' il tema energetico venga discusso nelle sedi appropriate e non affidato alla demagogia di pochi".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Trivelle, azione dimostrativa di Greenpeace al largo di Marina di Ravenna

RavennaToday è in caricamento