"Caso bookshop", Forza Italia: "Il comune spieghi che fine faranno i dipendenti"

Non è bastato l'annuncio di lunedì pomeriggio in cui il comune ha comunicato la convocazione di una riunione in sede ministeriale riguardo al "caso bookshop": il capogruppo in consiglio di Forza Italia Alberto Ancarani chiede maggiori rassicurazioni nei confronti del futuro dei lavoratori nei bookshop. "Il comune di Ravenna è socio di maggioranza della Fondazione Ravennantica - spiega Ancarani - Il contenzioso fra Polo Museale dell’Emilia Romagna e Novamusa, società che fino al 31 maggio ha gestito i servizi di biglietteria e bookshop dei monumenti dello Stato che insistono sul territorio del nostro comune, potrebbe portare all’anticipo dell’ingresso di Ravennantica nella gestione dei sopracitati servizi. Qualora il contenzioso non avesse portato ai noti eventi che hanno comportato la clamorosa decisione del direttore del Polo Museale Mario Scalini di avocare ai dipendenti del ministero i servizi di biglietteria fino a nuove decisioni, a partire dal mese di novembre il servizio sarebbe stato preso in carico da Ravennantica, che sulla base di un accordo quadro fra la stessa Fondazione, il Comune e il Ministero, avrebbe dovuto garantire i livelli occupazionali agli attuali dipendenti di Novamusa. Qualora il contenzioso dovesse continuare o qualora dovesse venire rescisso il contratto in essere, la clausola di salvaguardia per la tutela occupazionale di detti lavoratori potrebbe perdere efficacia".

"Chiediamo dunque - conclude il capogruppo - se il comune di Ravenna intenda farsi carico dei lavoratori di Novamusa, qualunque sia il momento in cui la Fondazione si prenderà carico dei servizi di biglietteria e bookshop, a prescindere dall’efficacia o meno della clausola di salvaguardia per essi prevista".