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Cronaca Cervia

Risse e crimini a Tagliata, Confcommercio e Federalberghi: "Basta profughi, non siamo un centro di accoglienza"

"Occorre tenere presente la oggettiva coincidenza tra l’aumento del numero di profughi ospitati e l’aumento dei casi di criminalità"

"Basta profughi a Tagliata: dopo anni la località non può più essere considerata un centro di accoglienza". E' la richiesta che solitamente, e ciclicamente, siamo abituati a sentire da certe parti politiche, ma che questa volta invece arriva da Confcommercio e Federalberghi Ascom Cervia, che spiegano: "Dopo anni durante i quali si è cercato di accettare la presenza costante, e sempre in aumento, di profughi, la zona di Tagliata non è più disposta a essere considerata genericamente un centro di accoglienza nella quale far convivere diverse realtà legate a persone in situazioni problematiche e con difficoltà di inserimento nel tessuto sociale".

"In questi anni sono stati numerosi i tentativi di convivenza pacifica con i profughi ma, purtroppo, va constatato che è inconciliabile la loro permanenza: sia all’interno di una struttura - che riteniamo non idonea a gestirli in modo controllato - sia in una località che sta facendo tutti gli sforzi possibili per garantire a residenti e turisti un clima sereno e sicuro - continuano le due organizzazioni imprenditoriali - Negli anni, il numero di reati è aumentato drasticamente: le persone hanno paura a denunciare e i tentativi di ripristinare la legalità, purtroppo, non hanno avuto l’effetto deterrente sperato. A questo punto, dopo gli ultimi fatti di cronaca - tra i quali la violenta rissa avvenuta fuori da un'hotel a fine maggio, ndr - l’associazione e il sindacato ritengono sia il momento di mettere un punto a questa situazione e trovare nuove alternative. Su attività economiche, residenti e turisti non possono ricadere le conseguenze della malagestione di chi ospita i profughi, di una carenza di controlli, di continui arrivi - chiaramente in sovrannumero e sproporzionati rispetto alla dimensione della località e della struttura in cui sono alloggiati".

"Dopo anni, la località di Tagliata ha già dimostrato il proprio senso di responsabilità verso accoglienza e integrazione, ma ora la situazione è giunta ad un livello insostenibile - concludono gli imprenditori - Infine, occorre tenere presente la oggettiva coincidenza tra l’aumento del numero di profughi ospitati e l’aumento dei casi di criminalità. Non è più possibile ‘chiudere gli occhi’ e scindere il fatto che il tasso di ospitalità di profughi sia divenuto ricettacolo di situazioni illegali inaccettabili. Comprendiamo che chi ha bisogno debba essere accolto e aiutato, ma la reciprocità è un comportamento fondamentale così come chi li ospita deve rispettare le regole e le leggi".

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