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Cronaca

Ambiente e gestione dell'Adriatico: i risultati della cooperazione tra Italia e Croazia

La Sala Cavalcoli ospita la conferenza internazionale "Science and governance: a sea of opportunities for coastal adaptation”

Discutere del rapporto tra scienza e politiche di gestione del territorio a livello internazionale, nazionale e locale, con attenzione alle aree costiere dell'Adriatico. Martedì 9 maggio la Sala Cavalcoli, in viale Farini a Ravenna, ospita la conferenza internazionale "Science and governance: a sea of opportunities for coastal adaptation”, evento finale del progetto strategico "Interreg Italia-Croazia AdriaClim", di cui Arpae Emilia-Romagna è lead partner.

Nel corso della conferenza saranno presentati i principali risultati del progetto e i temi affrontati spazieranno dalle strategie internazionali per la protezione delle aree costiere, all'utilizzo delle conoscenze scientifiche a supporto delle decisioni, passando per le scelte di adattamento locale alla "citizen science" e alla comunicazione in ambito meteo-climatico. L'evento sarà trasmesso anche online in streaming sulla pagina ufficiale Facebook del progetto Adriaclim.

AdriaClim nasce con l’obiettivo di promuovere la cooperazione transfrontaliera tra Italia e Croazia per lo sviluppo di piani di adattamento basati su informazioni meteo-climatiche e marine rese disponibili grazie a modelli integrati ad alta risoluzione, nuovi sistemi osservativi per migliorare la copertura geografica del monitoraggio e una piattaforma web per l’accesso ai dati appositamente creata per supportare i decisori. Al progetto hanno lavorato 19 partner italiani e croati, coordinati da Arpae. 

"Gli eventi estremi tipo quelli alluvionali registrati in questi giorni sul territorio emiliano-romagnolo - spiega il coordinatore del progetto, Andrea Valentini di Arpae - si prevede che aumenteranno sempre più in futuro per effetto del cambiamento climatico. Come comunità AdriaClim esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla popolazione colpita e agli operatori che si stanno adoperando per la gestione dell’emergenza. Anche le zone costiere e marine sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici con effetti come l'aumento della temperatura e del livello del mare, l'erosione, la perdita di biodiversità. Su tutti questi aspetti servono conoscenze approfondite e strumenti innovativi per fronteggiare una situazione in continua e rapida evoluzione, e pianificare le azioni più efficaci anche a livello locale, a piccola scala: il lavoro dei partner del progetto AdriaClim è stato molto importante in questa direzione”.


 

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