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Cronaca

L'avventura dell'olio di oliva veronese in Romagna inizia dal ravennate

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

A Ravenna e dintorni e in Emilia Romagna non ci sono produttori di olio extravergine di oliva, così un gran numero di ristoranti tipici, ed alberghi di ogni genere si affidano a quello di produzione veronese, con un vero e proprio boom di richieste per i prodotti Redoro, storico marchio scaligero considerato il più alto d'Italia. E' quanto emerge dai risultati delle ultime fiere di settore come il Sol di Verona (Salone internazionale dell'olio extravergine di oliva), che hanno visto una grande partecipazione di romagnoli e di ravennati in primis, che con le loro richieste di prodotto hanno determinato un'imminente e massiccia presenza in tutta la regione ed in particolare nell'hinterland ravennate, non solo con l'olio, ma anche con altri prodotti del settore.

"Stiamo ricevendo molte proposte per Ravenna e provincia, ma anche da parte di nuovi clienti di altre zone della regione", spiega Daniele Salvagno, direttore commerciale dell'azienda scaligera, "e abbiamo in mente un prodotto che probabilmente troverà conferme entro gli inizi del nuovo anno, dedicato esclusivamente all' Emilia Romagna, tipico, dunque, per i famosi piatti della cucina romagnola. Sarà una annata eccezionale, con un raccolto molto abbondante, perchè c'è stato molto sole ed è caduta la giusta pioggia. Un migliaio di piccole imprese raccolgono le olive che poi ci forniscono e siamo orgogliosi che il lavoro viene effettuato direttamente sull'albero, non quando il frutto cade a terra e si mescola ad altro. E' uno dei segreti del perchè l'olio Redoro è tanto genuino e buono. Esportiamo soprattutto in paesi ricchi come Russia, Giappone, Nord America, Nord Europa. Attualmente questo settore rappresenta il 43% della produzione e quindi del fatturato. Auspichiamo di arrivare a breve, ad essere presenti con il 50% del giro di affari nel comparto export,magari entrando all'interno di mercati importanti come Kurdistan e kazakistan, paesi senza cultura dell'olio ma molto ricchi che si stanno affacciando con insistenza alla qualità dei prodotti alimentari". Redoro chiuderà il giro di affari 2013 con un incremento del 10% sul 2012.

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